(Saronno, 1 febbraio 2021) – Un richiesta di delucidazione “corale e trasversale” quella presentata da 19 sindaci che qualche giorno fa hanno firmato una lettera indirizzata al nuovo assessore regionale alla Sanità e al Welfare, Letizia Moratti per chiedere chiarezza sul futuro dell’ospedale di Saronno, struttura di Primo livello, da anni punto di riferimento strategico nel prestare cure sanitarie che interessano una cintura di Comuni appartenenti a quattro provincie diverse, Varese, Como, Monza e Milano, con un bacino d’utenza di circa 180mila persone.

Un appello forte, voce unanime dei cittadini di Saronno, Bregnano, Caronno Pertusella, Ceriano Laghetto, Cirimido, Cislago, Cogliate, Gerenzano, Lazzate, Limido Comasco, Lomazzo, Misinto, Mozzate, Origgio, Rovellasca, Rovello Porro, Solaro, Turate e Uboldo.

“Quella cui assistiamo sgomenti – scrivono i primi cittadini firmatari della missiva con a capo il Sindaco di Saronno, Augusto Airoldi è una assenza di progettualità in grado anche solo di far recuperare al nosocomio le capacità pregresse, conformi ad un presidio di primo livello.” Parole preoccupanti che evidenziano tutta l’inquietudine e il timore di poter perdere un presidio ospedaliero importante come quello di Saronno, per la cura dei malati del nostro territorio.

Il continuo depotenziamento della struttura, la carenza di organico di unità operative fondamentali e funzionali come quelle di Anestesia e Rianimazione, e del Pronto Soccorso, la scomparsa di fatto dei reparti di Ostetricia e Ginecologia, Pediatria e Oncologia (eccezion fatta per il day-hospital)”, la mancanza di una prospettiva futura, l’assenza di risposte chiare da parte dei vertici di Regione Lombardia, hanno allarmato e fatto emergere criticità non più sostenibili per medici, infermieri e operatori sanitari che lavorano nel plesso ospedaliero di Saronno, ma anche per tutti i cittadini dei territori vicini, che anche nei momenti più difficili, hanno sempre riposto fiducia nell’operatività dell’ospedale.

Come ho detto e scritto più volte, serve una risposta certa che dia visione al futuro dell’ospedale di Saronno. Regione Lombardia non può continuare a restare indifferente e inerte, nei fatti, di fronte alle problematicità poste e soprattutto alle richieste allarmanti che giungono ancora oggi da un intero territorio.

Per questo, considero positiva la dichiarazione della neo assessore Moratti che ieri, in una breve nota di risposta all’appello dei 19 Sindaci, ha fatto sapere che Regione Lombardia non intende in nessun modo penalizzare o ridimensionare l’ospedale di Saronno e che “I fondi per le nuove assunzioni sono stati stanziati, ma ci sono difficoltà nel reclutamento». Una prima rassicurazione che speriamo possa tradursi in tempi congrui in un riscontro oggettivo, in un progetto complessivo di sviluppo che fissi obiettivi chiari, tempi per raggiungerli, e risorse necessarie; che dia finalmente prova concreta dell’intenzione manifestata anche ieri da Regione Lombardia di rilanciare il futuro dell’ospedale di Saronno.

Qui sotto la lettera inviata firmata da 19 sindaci del indirizzata all’assessore Moratti, ad Emanuele Monti presidente commissione Sanità e Politiche sociali di Regione Lombardia e a Eugenio Porfido direttore generale Asst Valle Olona.

La salvaguardia dell’Ospedale di Saronno ed il suo rilancio sono temi trasversali che interessano tutti i cittadini del comprensorio che gravita sul presidio saronnese e che conta oltre 190.000 abitanti. È in quest’ottica che dev’essere considerata la lettera firmata da me e da altri 17 sindaci, uniti a sostegno di questa causa al di là dei rispettivi schieramenti politici, e che viene inviata al nuovo assessore alla Sanità e Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti. Una lettera che ho predisposto con il contributo di Paolo Pavan, Sindaco di Rovello Porro e membro del Tavolo dei sindaci per l’Ospedale di Saronno in rappresentanza della bassa comasca.

Una richiesta forte, corale e unica, che è la voce dei 194.500 cittadini di Saronno, Bregnano, Caronno Pertusella, Ceriano Laghetto, Cirimido, Cislago, Cogliate, Gerenzano, Lazzate, Limido Comasco, Misinto, Mozzate, Origgio, Rovellasca, Rovello Porro, Solaro, Turate e Uboldo. Nomi di città e paesi che coprono un territorio vasto, distribuito su ben quattro province e che danno l’idea di quanto grande e intensamente popolata sia l’area che fa riferimento a Saronno per un servizio sanitario essenziale come è un Ospedale di primo livello.

Si è discusso molto, negli ultimi anni, del futuro dell’Ospedale saronnese, il cui destino è cruciale per un così importante territorio. È per questo motivo che, in queste settimane, noi sindaci abbiamo lavorato in maniera trasversale e collaborativa, in modo tale che le preoccupazioni di tutti diventassero un’azione comune con l’obiettivo di ottenere quello che da più parti si chiede da tempo: risposte precise sul futuro del presidio saronnese.

I nostri cittadini chiedono di sapere con chiarezza quale sarà il destino del loro Ospedale: quali i reparti che riapriranno dopo il Covid; quali gli investimenti per il suo rilancio e non solo per le manutenzioni; soprattutto quali le politiche di assunzione del personale, indispensabile per colmare le lacune che, a brevissimo termine, rischiano di causare la paralisi dell’intero nosocomio.

Serve una risposta chiara da parte di Regione Lombardia, che non potrà restare indifferente alla richiesta che oltre 190.000 lombardi avanzano tramite i loro sindaci e che rimane aperta ad ulteriori adesioni.

Per questo ci rivolgiamo all’Assessore Moratti che, siamo certi, darà, in tempi necessariamente rapidi, le risposte che i nostri cittadini si aspettano. Da parte di tutti noi, sindaci firmatari, rimane la disponibilità ad avviare ogni percorso utile a garantire all’Ospedale di Saronno un futuro all’altezza delle esigenze dei nostri territori.

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OSPEDALE DI SARONNO: “Una prima rassicurazione che speriamo possa tradursi presto in una prova concreta, un progetto di sviluppo per il rilancio dell’ospedale”
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