(Roma, 20 gennaio 2021) – Brescia è la prima città in Europa per tasso di mortalità dovuta alle polveri sottili (Pm 2.5), Bergamo la seconda. Tra le prime dieci figurano anche Vicenza, al quarto posto, e Saronno in provincia di Varese, all’ottavo posto. Lo rende noto uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Utrecht, del Global Health Institute di Barcellona e del Tropical and Public Health Institute svizzero, pubblicato su The Lancet Planetary Health. I ricercatori hanno stilato un vero e proprio ranking comprendente 858 città europee. Nelle posizioni di testa molti sono i centri italiani: Verona è 11ma, l’area metropolitana di Milano è 13ma, Treviso 14ma, Padova 15ma, Como 17ma, Cremona 18ma, Busto Arsizio 19ma. In generale, scrivono i ricercatori, il tasso maggiore di mortalità riguarda centri nella Pianura Padana, nella Repubblica Ceca e in Polonia.

Nell’area metropolitana di Milano inoltre si stimano quasi 4000 decessi annui (esattamente 3967) che potrebbero essere evitati se fossero rispettati gli standard fissati dall’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità. I ricercatori, infatti, si spingono a ipotizzare anche quante morti potrebbero essere evitate rispettando i livelli raccomandati di inquinamento. Per Brescia si parla di 232 decessi in meno, che salirebbero a 309 nel migliore scenario immaginabile con la concentrazione più bassa di polveri sottili inquinanti; a Bergamo i morti in meno sarebbero 186, 167 a Vicenza, 61 a Saronno, 269 a Verona e 3967 nell’area di Milano. Quest’ultima è la singola area metropolitana con più decessi evitabili in Europa; seguono l’area di Atene con 2141, la Slesia superiore (1739), Varsavia (1494) e tornando in Italia l’area di Napoli (1352 decessi), poi Barcellona, Parigi, Budapest e Roma (1029 morti), quindi Berlino e Torino (810 morti). Tra le grandi aree metropolitana è Londra quella con il minor tributo di morti evitabili, solo 107.

I dati pubblicati sul The Lancet Planetary Health sul tasso di mortalità dovuta alle polveri sottili otre che a destare allarme ci devono indurre a fare presto, a spingere per porre, ancora una volta di più, al centro la questione dell’ambiente in cui viviamo, della qualità dell’aria che respiriamo, a mettere in campo azioni locali e globali concrete contro l’inquinamento e più in generale per vincere la sfida della transazione verde e digitale, dello sviluppo sostenibile, di un nuovo concetto di cura del vivente, dei beni e dei luoghi in cui abitiamo, del pianeta.

Per questo è importante che il Recovery Plan preveda azioni specifiche per combattere l’inquinamento, soprattutto nell’area del bacino Padano, e spingere per utilizzare in modo incisivo ed efficace le risorse del Next Generetion Ue per la grande sfida climatica e della qualità dell’ambiente.

Qui il link allo studio

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SMOG, LANCET: “Brescia e Bergamo prime città in Europa per morti da polveri sottili. Saranno ottava, Como diciassettesima, Busto Arsizio diciannovesima”.
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