(Roma, 29 settembre 2020) – Oggi si celebra la prima giornata mondiale della consapevolezza sulle perdite e gli sprechi alimentari istituita a fine 2019 dalle Nazioni Unite.
Una Giornata carica di significati che prende il via in un contesto storico particolare, in cui la fame e i cambiamenti climatici continuano ad avanzare, la pandemia da Covid-19 minaccia la sicurezza alimentare e la nutrizione di milioni di persone, e le perdite e gli sprechi alimentari aumentano.
Oggi – come afferma il professore Andrea Segrè nell’intervista pubblicata proprio oggi su Immagina – uno degli obiettivi mondiali più urgenti è di “agire per il Pianeta“, anche attraverso una nuova consapevolezza su sprechi e perdite alimentari.
I numeri delle perdite alimentari sono allarmanti: un miliardo di tonnellate, pari a un terzo del cibo prodotto sulla terra, viene sprecato ogni anno senza neanche arrivare in tavola. A ciò si aggiunge lo spreco domenstico, che solo in Italia, secondo i dati di Diari di Famiglia Distal – Waste Watcher, pesa 529,9 g ogni settimana per ciascun cittadino, pari a oltre 25 kg di cibo gettati ogni anno.
Tutto questo mentre al mondo oltre 820 milioni di persone soffrono la fame: il 10,8% della popolazione mondiale.
Per questo la Giornata contro gli sprechi e le perdite alimentari che festeggiamo oggi per la prima volta rappresenta un momento importante, per riflettere sui comportamenti individuali e collettivi, sulla responsabilità delle Istituzioni tutte, nazionali e sovranazionali, nell’imprimere alla nostra società un modello di sviluppo sostenibile e più circolare, un nuovo paradigma economico da mettere al centro della strategia di ripartenza economica e sociale.