(Roma, 3 settembre 2020) – La notizia è di quelle che mettono preoccupazione: nel corso degli ultimi 70 anni il ghiacciaio della Marmolada ha perso l’80% del suo volume passando dai 95 milioni di metri cubi del 1954 ai 14 milioni attuali. E quel che è peggio è che le previsioni di una sua estinzione si avvicinano sempre di più: “Il ghiacciaio potrebbe avere non più di 15 anni di vita”.

E’ la drammatica sentenza emessa a seguito delle misurazioni annuali al ghiacciaio condotte da geografi e glaciologi dell’Università di Padova. Nell’ultimo decennio – ci dicono gli esperti – si è assistito ad una accelerazione dei fenomeni della fusione glaciale e la tendenza che sino al 2000 consentiva di prevedere un esaurimento nell’arco di un secolo si è successivamente modificata, tanto da far presagire la scomparsa del ghiacciaio entro i prossimi 20 o 30 anni. Nel corso delle osservazioni sono stati inoltre indagati gli effetti di valanghe, crolli e colate detritiche rapide, risultato della recente denudazione dei versanti e dei fenomeni atmosferici estremi che hanno colpito la regione dolomitica.

Quali le cause? Il ghiacciaio della Marmolada “arretra perché – osservano sempre gli esperti – si è assottigliato il volume, non è più un ‘sistemavivo, comincia a erodere la superficie e quando lo spessore è inferiore a 1-2 metri lo scioglimento accelera velocemente”. Un effetto che per fortuna non è uniforme sull’enorme massa ma che non lascia comunque ben sperare. A ciò si aggiungono, inopinatamente, gli effetti prodotti dal riscaldamento globale artefici dei violenti cambiamenti climatici in atto.

Una Marmolada in agonia, dunque. Brutti segnali forse anche naturali ma sicuramente accelerati dalla mano dell’uomo, dall’impatto del modo in cui l’uomo vive l’ambiente. Un allarme che dovrebbe ancora una volta indurre tutti ad un cambiamento di rotta prima che sia troppo tardi.

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A RISCHIO IL GHIACCIAIO DELLA MARMOLADA: “Ridotto dell’80% in 70 anni. Potrebbe avere non più di 15 anni di vita”
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