(Roma, 01 settembre 2020) – Da oggi, 1 settembre 2020, nessuno in Italia pagherà più il superticket sanitario per effettuare visite ed esami specialistici.
Il Governo, nell’ultima Legge di bilancio approvata lo scorso dicembre, ha infatti stanziato il maggior aumento di risorse per il Servizio Sanitario Nazionale e deciso l’abolizione, a partire proprio da oggi, del superticket sanitario. Perché, come ha dichiarato il ministro della Salute Roberto Speranza: “Ogni volta che una persona non si cura come dovrebbe per motivi economici siamo dinanzi a una sconfitta per tutti noi“, per il servizio sanitario nazionale del nostro Paese che fa dell’universalità, dell’eguaglianza e dell’equità i suoi principi cardini.
Il superticket è sì un “balzello iniquo” che – e siamo in totale accordo con il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri – “può costituire uno sbarramento all’accesso alle cure pubbliche e accentuare le disuguaglianze, non solo di reddito, ma anche territoriali, visto che le Regioni lo hanno applicato in modo differente“. A tale proposito, è importante sottolineare che anche se in varie Regioni il superticket era già stato tolto o ridotto negli anni scorsi, la legge di bilancio varata tiene comunque conto di quanto le diverse realtà locali hanno dovuto spendere per eliminarlo. Ciò significa che tutte le Regioni riceveranno, nel Fondo Sanitario nazionale, i soldi necessari a coprire e rimpiazzare le entrate della tassa oggi eliminata.
Direi una buona notizia che dimostra, una volta ancora, l’impegno del Governo e del Partito Democratico per rendere più accessibile la sanità pubblica e garantire il diritto alla salute a tutti.