(Milano, 8 luglio 2020) – Il fatto. Ieri il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato, a scrutinio segreto, con 42 voti favorevoli e 27 contrari, una mozione presentata dal Gruppo del Partito Democratico della Lombardia che chiede trasparenza sui fondi pubblici dati alle strutture private accreditate, rendendo noti i finanziamenti ricevuti annualmente da queste strutture, con o senza contratto, compresi i 14 Irccs (Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico), e precisando a fronte di quali prestazioni erogate, anche relativamente ai pazienti Covid-19.
Due le rilevanze politiche emerse che lascio alle parole pronunciate dai consiglieri regionali del PD Lombardia che hanno presentato e firmato la mozione.
La prima. Ad oggi non c’è trasparenza sugli importi dei finanziamenti che Regione Lombardia mette a disposizione della sanità privata. “Con la mozione presentata dal PD, dopo non aver ricevuto alcuna risposta ai tanti nostri accessi agli atti, abbiamo, ancora una volta, chiesto alla Giunta lombarda di far conoscere quante risorse pubbliche Regione Lombardia ha erogato alla sanità privata e per quale utilizzo. I numeri servono ai cittadini non per mettere in discussione il valore del sistema sanitario privato, ma per avere ben chiaro il peso che svolge. Lo scopo è evitare distrazioni di risorse pubbliche verso il privato, che negli anni scorsi hanno segnato ferocemente la sanità lombarda, scene purtroppo già vissute e che non vorremmo veder ripetute.”
La seconda. “Questo voto parla chiaro: l’assessore alla Sanità della Regione Lombardia è stato sfiduciato in aula non solo dalle forze di minoranza ma anche da ben 14 consiglieri di maggioranza, tra Lega e Forza Italia. Il centrodestra è infatti andato sotto (42 a 27) nel voto segreto sulla mozione del PD che chiede trasparenza sui finanziamenti alle strutture sanitarie private.”
Un’ultima considerazione. Non basta sfiduciare l’assessore Gallera, farlo diventare la vittima sacrificale di un sistema sanitario lombardo che, insieme alle tante eccellenze, ha purtroppo mostrato, nella gestione dell’emergenza pandemica da Covid-19, il suo peggior lato oscuro. Non basta rimpiazzare dirigenti, fare cambi di poltrone per sopperire alle mancanze strutturali e di pensiero pubblico del modello sanitario lombardo. Va fatta una riflessione completa sul futuro della sanità per la Lombardia. Un tema complesso e delicato sul quale il Partito democratico c’è oggi, c’era negli anni passati, ci sarà in quelli a venire.