(Roma, 5 giugno 2020) – Il PD ha presentato un emendamento, a prima firma mia, di Enrico Borghi e Debora Serracchiani, al Decreto Rilancio a tutela dei lavoratori frontalieri italiani che non risultano già coperti da forme di protezione sanitaria ed economica previsti dalla legge o da contratti di lavoro individuali e collettivi applicati dal Paese estero, affidando all’INPS l’erogazione delle misure necessarie.
Queste le misure previste dall’emendamento presentato dai deputati democratici in Commissione Bilancio e segnalato al Governo:
- equiparare il periodo trascorso in quarantena da covid-19 con sorveglianza attiva o in permanenza domiciliare fiduciaria alla condizione di malattia ai fini del trattamento economico anche per i lavoratori frontalieri;
- accordare loro la possibilità di usufruire di permessi retribuiti di dodici giorni complessivi utilizzabili per i mesi di maggio e giugno 2020;
- estendere ai lavoratori frontalieri titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, ai lavoratori subordinarti, ai titolari di partita iva che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro frontaliere a far data dal 23 febbraio 2020, l’indennità di 600 euro per i mesi di marzo aprile e maggio 2020, ovvero, il trattamento previsto dal reddito di emergenza;
- estendere le misure dei congedi parentali a sostegno dei lavoratori frontalieri.
Un emendamento che vuole garantire un’equità di trattamento a tutti i lavoratori frontalieri che hanno subito pesanti contraccolpi per effetto delle conseguenze economiche della pandemia da Covid-19.
Lasciamo ad altri le polemiche inutili, noi continuiamo nell’impegno costante di questi mesi a favore dei frontalieri.