(Roma, 11 marzo 2020) – Il Governo ha deciso di stanziare 25 miliardi di euro per l’emergenza Coronavirus.
La variazione del saldo di bilancio, chiesta dal Consiglio dei Ministri e approvata dalle Camere con un voto bipartisan (332 sì alla Camera, 1 astenuto, 221 al Senato), è pari a 1,1 punti di Pil, molto più di quanto il governo aveva chiesto alla Ue pochi giorni fa (0,3%). Si tratta di 20 miliardi di indebitamento netto aggiuntivo che diventano 25 in termini di maggiori stanziamenti di bilancio.
I decreti in arrivo, così come annunciato dal ministro Gualtieri, poggiano su quattro assi portanti.
Misure per fronteggiare il sistema sanitario nazionale affinché si possa dotare di strutture, macchinari per il rafforzamento dei reparti di terapia intensiva, reclutamento di medici e infermieri (che non smetteremo mai di ringraziare per come sta fronteggiando l’emergenza).
Il secondo asse è rivolto soprattutto a stanziare aiuti alle famiglie, alle imprese e ai lavoratori, agli autonomi e ai professionisti, agli artigiani ai commercianti. Nessuno deve perdere il posto di lavoro a causa del coronavirus. Per questo verrà potenziata la cassa integrazione e dato sostegno al reddito a chi lavora a tempo determinato o con contratti stagionali. Ci saranno aiuti anche per gli autonomi e per chi non è coperto dalla cassa integrazione. Le famiglie che hanno figli a casa, per la necessaria chiusura delle scuole, potranno godere del congedo parentale, che verrà rafforzato, o di un voucher per le spese da sostenere per la baby sitter.
Il terzo punto mia ad assicurare più liquidità alle imprese. Verrà potenziato il Fondo di garanzia per le Pmi e resa più semplice la sospensione dei mutui per la prima casa e dei prestiti alle aziende.
Il quarto asse riguarderà il fisco: si punta alla sospensione dei versamenti tributari e contributivi delle imprese «anche in previsione di un futuro parziale ristoro».
Da parte sua l’Europa allenterà la normativa sugli aiuti di Stato, una misura che ci permetterà di poter aiutare in modo efficace i settori e le filiere in crisi e sta per mettere in campo un piano straordinario sulla sanità per tutta l’Unione europea.
Nessuno sarà lasciato solo, questo è il nostro impegno.