(Appiano Gentile, 16 gennaio 2020) – Questa mattina ad Appiano Gentile si è svolta la cerimonia di posa della pietra d’inciampo dedicata a Cherubino Ferrario, appianese, arrestato dai soldati tedeschi nel 1944 nella tipografia presso la quale lavorava a Milano, internato nel carcere di Fossoli e poi deportato nel campo di concentramento di Mauthausen dal quale non fece più ritorno.
Nonostante non sia potuta essere fisicamente lì questa mattina con l’Amministrazione comunale e l’Istituto comprensivo Secondario ‘Silvio Pellico‘ di Appiano Gentile, promotori dell’evento commemorativo, perché impegnata nell’attività istituzionale alla Camera a Roma, ci tenevo a portare un pensiero in memoria di Cherubino Ferrario e di tutti i deportati che hanno trovato la morte nei campi di sterminio.
Oggi abbiamo posato un pietra e nel contempo richiamato la memoria. Perché questa pietra d’inciampo serve a far riaffiorare la memoria, a preservare il ricordo delle deportazioni, a non dimenticare l’inciampo del nazifascismo nella “coscienza della storia dell’uomo” che fu il “fallimento dell’uomo” stesso.
Il messaggio migliore di oggi va rivolto ai giovani, ai ragazzi da cui è partita questa iniziativa che culmina oggi con la posa da parte dell’artista tedesco Gunter Demnig della pietra d’inciampo, ma che proseguirà poi negli anni a venire. Momenti come questi devono essere occasioni per rinnovare un patto tra generazioni, quelle passate che hanno provato il dolore della violenza sulla loro pelle e quelle future, perché ciò non accada mai più.
E allora mi rivolgo proprio alle nuove generazioni, ai ragazzi, con le parole che qualche giorno fa Liliana Segre, sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz, ha rivolto ai giovani milanesi. “Fate la scelta” ha detto loro Liliana Segre. Oggi sono in troppi a non scegliere, a restare indifferenti di fronte a episodi ancora troppo frequenti di odio, di intolleranza e razzismo.
Fate la scelta, ragazzi…fate la scelta del bene.