(Roma, 14 novembre 2019) – I nuovi arresti di oggi nell’ambito dell’inchiesta “mensa dei poveri” (di cui potete leggere qui) confermano la presenza in Lombardia di una rete che agisce dentro e fuori dalle istituzioni che ha utilizzato la cosa pubblica per garantire carriere personali, arricchimenti e finanziamenti alle filiere politiche e personali.
Al di là della prudenza che deve guidarci in attesa dei giudizi, è evidente che siamo di fronte all’ennesima dimostrazione di uno spregiudicato uso dei rapporti istituzionali che porta le decisioni fuori dalle sedi proprie e le piega ad interessi economici e di potere.
Credo che il silenzio del centrodestra lombardo su queste vicende non sia più sostenibile di fronte al ripetersi di questi episodi soprattutto mentre governa le istituzioni più importanti. Per restituire credibilità alla politica serve dire tutti con nettezza che le istituzioni lavorano per i cittadini e non per gli affari di pochi.