(Roma, 24 settembre 2019) – L’Italia si è presentata al Climate Action Summit dell’Onu a New York collocandosi finalmente dalla parte giusta, al fianco dei Paesi europei leader nella lotta al cambiamento climatico e per un’economia più sostenibile.
Come sta emergendo nel nostro dibattito politico nazionale porteremo un contributo programmatico di soluzioni utili alla transizione ecologica, anche in vista del raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile previsto per il 2030, già a cominciare dalla prossima Legge Bilancio con la riduzione dei sussidi economici dannosi per l’ambiente.
Si tratta di un primo sforzo positivo, importante, coerente, per contrastare gli sprechi e gli interessi che mettono a rischio il nostro futuro.
Per far questo non servono banalizzazioni, ma la capacità di unire visione organica e di azioni concrete. Non si tratta di far pagare più tasse ai cittadini italiani, ma di accompagnare una conversione ecologica delle nostre imprese, giocando la sfida dell’innovazione e salvaguardando i posti di lavoro. Ancora solo due mesi fa, con la presenza della Lega al Governo, che addirittura negava la stessa esistenza di una emergenza climatica, tutto questo sarebbe stato impossibile. Adesso abbiamo l’opportunità e l’urgenza di avviare un cambio di rotta radicale. Lo dobbiamo anche ai milioni di giovani che in tutto il mondo si sono mobilitati per chiedere e rivendicare azioni concrete per prevenire il riscaldamento globale e il cambiamento climatico.