(Roma, 20 luglio 2019) Sono passati 50 anni dal primo passo dell’uomo sulla Luna compiuto il 20 luglio del 1969 grazie al lancio quattro giorni prima dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral, in Florida, della navicella Apollo 11. A bordo tre astronauti, Neil Armstrong, Edwin Aldrin e Michael Collins. Fu quest’ultimo Michael Collins, oggi ottantanovenne, a pilotare il Modulo di Comando che avrebbe poi riagganciato il Modulo Lunare, ma fu anche il solo dei tre astronauti che non camminò sulla Luna.

Intervistato dopo il rientro dalla missione a chi gli chiedeva quale fosse stato il suo primo pensiero guardando la Terra dall’orbita lunare rispose: “Quando ho guardato la Terra da così lontano, così piccola da poterla coprire con la punta di un dito, luminosa, azzurra per l’oceano, bianca per le nubi, in mezzo a tutto il nero dell’universo, la prima parola che è balzata alla mia mente è stata FRAGILE. Come è piccolo e fragile il nostro pianeta“. Oggi, a distanza di 50 anni da quel giorno, penso che alcuni non abbiano ancora capito quanto.

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MOONDAY, a 50 anni dal primo passo dell’uomo sulla Luna
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