(Roma, 27 giugno 2019) “Oggi ho presentato un’interrogazione urgente ai Ministri competenti per chiedere l’adozione di soluzioni concrete che risolvano la situazione di grave crisi economico-finanziaria del Comune di Campione d’Italia e per evitare che i debiti pregressi dell’exclave italiana in territorio svizzero vengano arbitrariamente e impropriamente compensati sui ristorni spettanti ai comuni, alle province e alle comunità montane italiani delle zone di confine”. Lo dichiara la deputata comasca Chiara Braga dopo che ieri il Consiglio di Stato del Canton Ticino ha autorizzato il versamento, entro il 30 giugno, allo Stato italiano di circa 84 milioni di franchi a titolo di ristorni, decurtati dei 3,8 milioni di franchi dovuti dal comune di Campione d’Italia agli enti creditori pubblici o semi pubblici ticinesi.
“Il ricatto adoperato dal Consiglio di Stato del Canton Ticino è irricevibile. Non esiste nessun rapporto di compensazione possibile tra la posizione debitoria del Comune di Campione d’Italia, gli enti pubblici ticinesi creditori e il trasferimento dei ristorni derivanti dall’attività lavorativa dei circa 65mila frontalieri italiani in Svizzera, trasferimento peraltro sancito dall’accordo bilaterale italo-svizzero del 1974 tutt’ora in vigore”.
“Una situazione che – fa notare la parlamentare comasca – scaturisce da mesi di disinteresse da parte del Governo nazionale della situazione di crisi di Campione d’Italia . Perché sia chiaro: i 5milioni di euro appena stanziati nel decreto Crescita come contributo straordinario non risolvono nulla se non si decide il destino dell’ex Casinò, se non si affronta il problema occupazionale e della sostenibilità economico-finanziaria del Comune di Campione d’Italia e della comunità campionese”.