(Roma, 12 giugno) – Lo chiamano Sblocca Cantieri ma questo DL non farà ripartire nessuna delle infrastrutture bloccate da divisioni e incapacità del Governo. È solo un attacco a legalità, trasparenza, lotta alle mafie e corruzione, e ai diritti dei lavoratori: qui il mio commento al presidio in piazza Montecitorio di ieri di Cgil, CISL, Uil, di Libera e delle altre Associazioni contro lo Sblocca-Cantieri.

Più sotto, invece, l’intervento tenuto alla Camera durante la discussione generale sul decreto-legge Sblocca Cantieri. Un provvedimento che, a dispetto del nome che porta, non farà ripartire nessuna delle opere fondametali per il nostro Paese e che contiene criticità e pericolosità considerevoli di cui parlo espressamente nel discorso in Aula.

Inoltre, come raramente è avvenuto in passato, la discussione di questo decreto, considerato di portata rilevante per il Governo Lega e 5Stelle, è avvenuta per tutto il suo iter legislativo non solo in totale assenza del Ministro delle Infrastrutture ma di qualunque rappresentante del Governo titolare di una delega attinente al tema agli appalti pubblici. Forse per le difficoltà o l’incapacità di rappresentare le posizioni del Governo su questo provvedimento così contraddittorio.

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SBLOCCA CANTIERI: “Riporta il Paese indietro di vent’anni”
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