(Roma, 12 giugno 2019) – L’arresto del consulente energia della Lega di Salvini, Paolo Arata, e la vicenda di Fabrizio Ghedin, consulente del Sottosegretario all’Ambiente leghista Vannia Gava, coinvolto nel tentativo di insabbiare illeciti ambientali nella gestione dei rifiuti e svelato dall‘inchiesta di Fanpage, sono facce di una stessa medaglia e per di più tutte in casa Lega: conflitti di interesse, malaffare, incompatibilità che andrebbero a nozze con le nuove norme sugli appalti che questo Governo sta approvando. Prima tra tutte la proposta di una soglia altissima per gli affidamenti diretti, il ritorno del massimo ribasso e il subappalto libero che apre a corruzione e rischio di infiltrazioni delle organizzazioni criminali.
Chiaro poi il monito dell’ANAC che ritiene la norma pericolosa e dannosa, come affermato dal presidente Cantone “ill settore ha assoluto bisogno di stabilità e certezza delle regole, non di continui cambiamenti che finiscono per disorientare. Il Governo fermi questo pessimo decreto anche alla luce di quello che sta emergendo in queste ore nel partito di Salvini”. Così dichiara sulle vicende riportate dalla cronaca recentela deputata Chiara Braga, capogruppo PD in VIII Commissione Ambiente Territorio Lavori Pubblici della Camera.
Tornando al caso Arata, arrestato in questi giorni per corruzione, e all’ichiesta di Fanpage.it ieri ho depositato, insieme ad altri colleghi del Partito Democratico, un’interrogazione parlamentare al Governo sul caso Sesa, municipalizzata dei rifiuti (il 51% dell’azienda è del Comune del padovano di Este) e sul business del compost in Veneto, che ha portato alle dimissioni di Fabrizio Ghedin, consulente del Sottosegretario all’Ambiente leghista Vannia Gava. Nell’interrogazione chiediamo quali iniziative urgenti di competenza intenda assumere il Ministro interrogato, anche vigilando su ogni possibile conflitto di interessi, in particolare con riguardo agli uffici di diretta collaborazione, affinché sia scongiurato ogni tipo di inquinamento nelle zone interessate.
Il question time urgente era previsto per oggi pomeriggio. In maniera del tutto inusuale, il sottosegretario al ministero dell’Ambiente Salvatore Micillo, competente in materia, non si è presentato. Ma la cosa più assurda è che non ha mandato nessun membro del Governo, che avrebbe potuto leggere tranquillamente al suo posto la risposta del governo al question time. Dunque il ministero tace, il dubbio è che il Governo stia tentando di scappare dal confronto. Ed è un fatto gravissimo. Abbiamo così deciso di interpellare il presidente della Commissione Ambiente, Alessandro Benvenuto, anche lui della Lega e di fare un appello anche al Presidente della Camera Fico perché garantisca che il Governo risponda al più presto al question time.
È evidente la difficoltà e l’imbarazzo del Ministro Costa ma i cittadini hanno bisogno di chiarezza contro malaffare, conflitti di interesse e comportamenti illeciti a danno dell’Ambiente.