(Roma, 28 maggio 2019) – “Sulla qualità dell’aria l’audizione del Ministro Costa è servita solo a ribadire la continuità con le politiche messe in campo dai nostri Governi: sull’attuazione del piano sul Bacino Padano aggiornato nel 2017 e i protocolli che si stanno sottoscrivendo con altre Regioni. Serve certamente fare di più e accelerare su alcune misure strutturali, destinando da parte del Governo le risorse necessarie”.

“Colpisce, al contrario, che nel riparto delle risorse del Fondo di investimento delle amministrazioni centrali solo l’1% è destinato alle politiche del Ministero dell’Ambiente“.

“Il ministro Costa rispondendo peraltro a una mia domanda si è dichiarato favorevole a una mozione che chieda al Governo di dichiarare lo stato di emergenza climatica e ambientale, come già hanno fatto Inghilterra, Irlanda e Scozia. Ho ricordato a Costa che la mozione c’è, a prima firma PD, ma che in realtà non è nemmeno necessaria: se davvero è d’accordo provveda subito con il Governo di cui è autorevole membro alla dichiarazione dello stato di emergenza, passando finalmente dalle parole ai fatti“. Così commenta Chiara Braga, Capogruppo PD nelle Commissioni Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici ed Ecomafie, da quanto emerso nell’audizione del Ministro Costa sulle iniziative assunte dal Ministero dell’Ambiente in materia di qualità dell’aria, anche con riguardo all’impatto ambientale e alle emissioni dello stabilimento ex-ILVA di Taranto.

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INQUINAMENTO: “Con Ministro Costa l’aria non cambia”
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