(Como, 1 aprile 2019) – “La marcia della morte si deve sempre trasformare in marcia della vita. Una gamba davanti all’altra”.
È stato un onore e un’emozione difficile da raccontare l’incontro di questa mattina al Teatro Sociale di Como con la senatrice a vita Liliana Segre. La storia di una donna sopravvissuta all’orrore della Shoa, perseguitata e rinchiusa nel campo di morte di Auschwitz-Birkenau per la sola “colpa” di essere nata ebrea, tornata alla vita e oggi testimone preziosa e straordinaria del “male altrui” e insieme della forza della vita, della pace e della speranza. “I soldati tedeschi abbandonarono le divise, si misero in borghese davanti a noi. Ho l’immagine di un generale che si toglie la divisa davanti a me, getta la sua pistola per terra. Voleva tornare dalla sua famiglia, dai suoi bambini. In quel momento ho avuto forte la tentazione di prendere quella pistola e ucciderlo. Stavo per chinarmi, ma non lo feci. Capii la differenza tra me e il mio nemico. Avevo scelto la vita. Erocdiversa da lui. In quel momento sono diventata quella donna libera e di pace che sono ancora adesso”.
Voglio ringraziare il preside e i docenti dell’istituto Carcano di Como che hanno reso possibile questo incontro, cosi importante per i ragazzi, e non solo. Per Como, per il nostro territorio e le nostre istituzioni questa visita è stata un onore. Ecco perché ho apprezzato la presenza della Presidente del consiglio comunale Veronelli e dell’Assessore alla cultura Gentilini.