(Roma, 28 ottobre 2018) E’ terminato da poche ore il FORUM PER L’ITALIA, un momento decisivo organizzato dal Partito Democratico per confrontarci, ascoltare e rilanciare il nostro progetto e la sfida dei democratici per la nuova Europa. Tante le idee, le analisi e i contributi che hanno cercato di segnare il nuovo orizzonte ideale del PD.
“Al PD serve un riformismo radicale, perchè solo il radicalismo può interpretare l’urgenza del cambiamento. Abbiamo fatto riforme che hanno fatto uscire l’Italia dalla recessione ma nonostante scelte importanti abbiamo perso le elezioni, e questa non è un’attenuante, ma un’aggravante. Abbiamo fatto le riforme ‘per’ gli italiani non ‘con’ gli italiani“, ha detto Tommaso Nannicini, responsabile del Forum tematico, nel suo discorso introduttivo, indicando anche le quattro parole indispensabili per declinare la nuova Carta dei valori; emancipazione, cittadinanza, ecologie, Europa“. “I diritti – ha aggiunto – o sono anche per l’ultimo della fila o non sono per nessuno”, dalla scuola di qualità al welfare, alle opportunià di lavoro.“

Su “Qual è il futuro che ci aspetta?” ci siamo interrogati con il prof. Enrico Giovannini, portavoce dell’AsVis “Un futuro distopico, un futuro retrotopico o utopico?” E citando Bauman, Giovannini riassume il denominatore comune dei “grandi salti” compiuti nel corso del tempo dall’umaninità: “Quando abbiamo lasciato le caverne e siamo diventati agricoltori, poi abbiamo costruito le città e poi gli stati e poi gli Stati sovranazionali, ogni volta che abbiamo fatto questi passaggi, abbiamo allargato il concetto di noi e abbiamo ristretto quello di loro. Siamo all’ultimo stadio, dice Bauman – Con la globalizzazione tutti siamo noi”. E in questo noi, Giovannini ci aggiunge tutta la Terra, perchè “Anche il pianeta siamo noi”. “Occorre una visione integrata in cui lo sviluppo sostenibile non ha necessariamente e soltanto la dimensione ambientale. Avere uno sviluppo sostenibile significa far si che la nostra generazione soddisfi i suoi bisogni senza pregiudicare la possibilità che la prossima generazione faccia altrettanto. E questa è una questione di giustizia sociale non solo e prettamente una questione di ambiente”.

Appassionate e cariche di voglia di futuro le parole del premier spagnolo Pedro Sanchez: “Lottate come state lottando. Non siete soli. In molti vi appoggiamo. E preparatevi, perché presto, molto presto guiderete la grande trasformazione di cui ha bisogno l’Italia. Alzate con orgoglio la vostra bandiera che è la nostra: la giustizia sociale. Dinnanzi a delle forze reazionarie portano solo sofferenza e povertà alla società”.

A seguire l’intervento del leader spagnolo c’è quello di Federica Mogherini, attuale Alto Rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri, che dal palco ringrazia Sanchez per essere “una luce per l’Europa di oggi” e Maurizio Martina “perché è bello tornare a sentirsi di nuovo a casa nel nostro partito. Il lavoro più duro è quello che si vede meno ma è il più importante: grazie Maurizio per il lavoro che stai  facendo”.

“E’ comprensibile – continua poi la Mogherini – che vi siano forze esterne all’Unione che hanno l’obiettivo di smantellare l’Unione. Ma chi parla di sovranità lavora per smantellare il più efficace strumento di sovranità di noi europei, la sovranità di ciascun cittadino”. “La principale responsabilità che abbiamo è evitare di farci usare per smantellare l’Unione. E’ una grande occasione che abbiamo per evitare una catastrofe, esercitiamo questa responsabilità a pieno perché se non lo faremo noi non  lo farà nessuno in questo Paese. Senza questo lavoro non c’è un futuro per l’Italia. In gioco oggi attraverso l’Italia c’è molto di più e il ruolo del Pd è fondamentale per l’Italia, l’Europa e il resto del mondo”.

In serata tocca a Walter Veltroni tracciare il profilo del “vero partito democratico”: “La sinistra e il pensiero democratico non sono un panda in estinzione, la parola cambiamento non può essere lasciata a questa destra nazionalpopulista, ma gli va opposta non la difesa dell’esistente ma un riformismo vero, mai moderato ma sempre radicale”. Il PD del futuro è quello che si ferma a riflettere sulle “parole belle per la sinistra di questo tempo”: Europa dei popoli, della crescità, dell’innovazione e della qualità sociale”, l’Europa degli “Stati Uniti d’Europa non la versione minimale che abbiamo conosciuto in questi anni”. La seconda parola è Ambiente, la riconversione ambientale dell’economia. Terza parola sapere. Il lavoro che verrà sarà legato alla conoscenza, moriranno le società che non avranno investito sul sapere sulla formazione prolungata dei cittadini. Dobbiamo ripensare il nostro vivere lungo la linea della formazione permanente” che significa “un gigantesco investimento su scuola e università”.  Quarta parola la più importante “lavoro, alla quale è collegata la necessaria rivoluzione del welfare, inevitabile in una società in cui si invecchierà sempre più. Il lavoro, e se le tecnologie lo riducono strutturalmente la sinistra ha il dovere di pensare a nuove forme di sicurezza sociale. E’ questa la paura madre, quella da cui tutto discende. E la sinistra è stata tale perché lungo tutto la sua storia si è sempre preoccupata di assicurare sicurezza sociale e qualità del lavoro, diritti e occupazione. Per questo non è accettabile il paradosso per cui è la destra a garantire i più poveri e la sinistra i più privilegiati. La sinistra deve applicare i suoi valori al mutato paesaggio sociale, deve cioè ripensare la democrazia e il lavoro, i suoi pilastri fondamentali”

Di Europa ha parlato il filosofo Massimo Cacciari, di quell’Europa che “non ha lasciato in pace il mondo neanche per un momento; l’Europa che è stata un leone affamato. Ed è comico pensare all’Europa che si trincera oggi quando l’Europa è stata esattamente la potenza economica e culturale che ha distrutto ogni confine in giro per la terra. E’ una sorta di vendetta della storia. Oggi siamo noi a erigere muri, è una sconfessione totale del  nostro dna, è una mutazione antropologica quella che stiamo vivendo. L’Europa è stata un’eterna lotta di forze contrastanti. Oggi stiamo vivendo esattamente una di queste trasformazioni , è in atto una di queste gradi lotte in Europa e noi dobbiamo saperla affrontare con grande intelligenza. O saremmo all’altezza di questa lotta o saremmo spazzati via”. E allora alcune “raccomandazioni”.  La prima, “guai all’errore di difendere l’indifendibile per difendere l’Europa. L’Europa è da ripensare. Soltanto con una nuova idea d’Europa potremo difendere anche l’attuale esistenza”. La seconda, “dobbiamo dire la nostra sulla riforma dell’istituzione Europa , sulle istituzioni che contano sugli organismi che decidono  e nulla possono decidere fintantochè funzionano con la regola dell’unanimità soprattutto dopo l’allargamento”. La terza, “dobbiamo abbandonare il rigorismo fondato ciecamente sull’unico pilastro della stabilità, dannoso per tutti e per la stessa Germania”. la quarta, “decidere che l’Europa non può stare senza una politica estera che abbracci in sé il Mediterraneo; le stesse questioni dell’immigrazione sono un capitolo fondamentale di politica estera”.

Ma per questo “nuovo inizio dell’Europa” non basta solo il ragionamento. “In politica è necessario avere un’idea, un’idea che orienti, l’idea dell’Europa dell’avvenire. Pensiamo che l’Europa abbia una missione da proporre al mondo?” Fare ciò è fondamentale per l’esistenza stessa dell’Europa.

Interessante l‘intervento del professor Leonardo Becchetti, ordinario di Economia politica dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, che usa la metafore delle macchina per inquadrare il contesto in cui vive oggi il nostro Paese. “L’Italia è in un sistema instabile; è come se fossimo su una macchina da corsa potente e squilibrata che rischia sempre di finire fuori strada. Un auto con due gomme gonfie e due sgonfie. Sono gonfissime la gomma del massimo profitto e quella del benessere dei consumatori; mentre sono sgonfie quella della dignita del lavoro e quella della tutela dell’ambiente”  Il problema è quindi riequilibrare, gonfiare nuovamente le  gomme sgonfie. “Nel sistema chiuso in cui vivevamo prima, questa operazione era facile perché c’era la forza del sindacato che riequilibrava il tutto. In un sistema globale, dove c’è concorrenza globale, dove le aziende possono delocalizzare, tutto questo non funziona più”. Ad aggravare la situazione c’è quella che Becchetti definisce “il terremoto dell’1/3 e dei 2/3. Gli high skill vedono migliorare le loro condizioni mentre le persone con medie e basse qualifiche scivolano e vanno indietro. E quando si verificano queste cadute, “quando i due terzi della società, della classe media scivolano verso il basso succedono dei terremoti politici e sociali”. Oggi stiamo infatti vivendo uno di questi terremoti: “l’insieme della rabbia sociale per la crisi economica, la possibilità della gente di stare in rete, la partecipazione ha prodotto “la rivoluzione d’ottobre contro le competenze“. E da questa disconoscimento delle competenze che nasce “il mondo dei no vax, dei no euro, ecc”. E se la gente non si fida delle competenze il Paese non può andare avanti”.

A concludere la due giorni di Milano il discorso del segretario Maurizio Martina che dal palco chiude il suo mandato: “Con questo Forum si completa il mandato che ho ricevuto con l’assemblea del luglio scorso. Nei prossimi giorni con la segreteria nazionale concluderemo questa fase perché “il mandato che avevamo era questo: arrivare a concepire il percorso dove raccogliere idee per la prospettiva e preparare tutto il Pd alla nuova battaglia”.

“Questa comunità c’è, è viva, lotta, soffre, reagisce, si interroga. Siamo orgogliosi del lavoro che abbiamo fatto in questi anni e proprio per questo sono il primo ad essere irrequieto per le risposte mancate, per gli errori commessi. E’ così che si organizza un riscatto, non penso che ci sia un’altra via se non mettere in discussione tutto: sapere che quello che hai fatto è sì un patrimonio, ma che serve anche costruire un orizzonte nuovo”.

Qui sotto:

Intervento ForumPD di Tommaso Nannicini

Intervento ForumPD di Enrico Giovannini (da 1:34:05)

Intervento ForumPD di Walter Veltroni

Intervento ForumPD di Pedro Sanchez

Intervento ForumPD di Federica Mogherini

Intervento ForumPD di Massimo Cacciari

Intervento ForumPD di Leonardo Becchetti

Intervento ForumPD di Maurizio Martina

 

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FORUM PD, 27 e 28 ottobre 2018: “Rinnoviamo il PD perchè la sfida democratica è urgente”
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