(Roma, 02 giugno 2017) “La decisione del Presidente USA Donald Trump di non onorare più gli impegni per il contrasto al cambiamento climatico assunti alla COP21 Parigi dal suo predecessore Barack Obama, ipotizzando future rinegoziazioni, è miope e non è favorevole agli stessi interessi economici degli Stati Uniti: prima economia mondiale e tra i principali emettitori di gas ad effetto serra del pianeta”. Lo afferma Chiara Braga, deputata del Partito Democratico e già componente della Delegazione ufficiale del Parlamento italiano che partecipò, nel dicembre 2015, ai negoziati ONU sul clima alla COP21 di Parigi.
“E’ infatti chiaramente noto che – prosegue l’onorevole Chiara Braga – in tutti i Paesi avanzati l’economia verde, assieme alle importanti azioni di tutela dell’ambiente, sia “labor intensive”. Infatti, mentre i settori tradizionali dell’economia diventano sempre più meccanizzati e richiedono meno lavoro per produrre, la green economy, oltre a creare ricchezza e innovazione tecnologica sostenibile, dà buone opportunità di generazione di posti di lavoro“.
“Di più, oggi tutelare l’ambiente ha anche un grande valore geopolitico. Si pensi alle tensioni per il controllo dell’acqua, alla ricerca di terre rare o da coltivare, alle migrazioni per cause climatiche. Giusto quindi proseguire con una stretta collaborazione tra Unione Europea, Cina e India per tenere in vita la sfida del futuro della terra data dagli Accordi di Parigi, onorando quanto sottoscritto contro il riscaldamento globale grazie al taglio delle emissioni climalteranti; con l’auspicio che il nostro Continente, pur nelle difficoltà attuali, mantenga la sua leadership nelle tecnologie green, di cui l’Italia è grande esempio”.