RIFORMA TERZO SETTORE, Braga (PD): “Traguardo storico importante per migliaia di associazioni no-profit e milioni di volontari. Sono sicura che questa riforma sarà accolta con favore anche e soprattutto dal territorio comasco”
(Roma, 26 maggio 2016) “A due anni dall’approvazione delle linee guida per la riforma del Terzo Settore, a cui è seguito un confronto fatto di dialogo, integrazioni, correzioni e raccolta di istanze che ha visto il coinvolgimento di numerosi soggetti e rappresentanti di organizzazioni impegnate da tempo in questo particolare ambito, il disegno di legge delega è stato finalmente approvato in via definitiva alla Camera. Un traguardo storico importante per le migliaia di associazioni del no-profit, e per i milioni di volontari che rappresentano per l’Italia una risorsa vitale fondamentale per l’assistenza, la tutela sociale e il benessere della nostra collettività. Un importante provvedimento che insieme al Piano nazionale e la legge delega per la lotta contro la povertà e per l’inclusione sociale, alla legge sul ‘dopo di noi’ va ad aggiungersi alle politiche di cura e di tutela destinate alle fasce più deboli del nostro Paese”. Lo dichiara la deputata comasca Chiara Braga dopo che l’Aula di Montecitorio ha licenziato ieri in serata il provvedimento di riforma organica della disciplina del Terzo Settore riguardante quindi il volontariato, la cooperazione sociale, l’associazionismo no-profit, le fondazione e le imprese sociali.
“Con questa riforma – chiarisce la parlamentare democratica – si è voluto mettere ordine ad una disciplina ad oggi fin troppo frammentata, poco armonica, a tratti incongruente, per tracciare con chiarezza il perimetro di ciò che è e sta dentro il Terzo Settore. L’intento è quello di riaffermare l’identità di un settore che conta quasi 5 milioni di volontari e coinvolge il 6,4 per cento delle complessive unità economiche attive del nostro Paese, e di fare ciò attraverso una definizione giuridica che precisi in modo chiaro la natura e le finalità, la forma costitutiva, gli ambiti di azione e di utilità sociale degli enti che operano in questo importante e particolare ambito. Proprio in questa direzione va, ad esempio, l’istituzione del registro unico nazionale del Terzo Settore, suddiviso in specifiche sezione, il più possibile trasparente, accessibile e in continuo aggiornamento”. Tra le novità introdotte dalla legge delega: la riforma dei centri di servizio per il volontariato, la semplificazione della normativa fiscale e l’introduzione di misure di supporto, tra cui strumenti di finanza sociale e agevolazione delle donazioni, volte a favorire gli investimenti delle imprese e delle cooperative sociali, la nascita della Fondazione Italiana sociale, l’istituzione del servizio civile universale, la revisione dei criteri di accesso all’istituto del 5 per mille.
“Sono sicura che questa riforma – conclude la Braga – sarà accolta con favore soprattutto dal territorio comasco dove da sempre il mondo del volontariato, delle associazioni no-profit, delle fondazioni e delle cooperative e imprese sociali hanno un forte legame con le comunità locali e svolgono una rilevante funzione di sostengo a chi ha bisogno, di coesione sociale, diventando così il luogo della partecipazione alla comunità”. Nella provincia di Como, infatti, secondo le ultime stime disponibili (riferite all’anno 2011) i volontari sono più di 53mila mentre i dipendenti interni ed esterni degli enti comaschi dediti al no-profit sono più di 12mila”.