La Provincia di Como – Giovedì, 17 marzo 2016 – di Michele Sada
 
La deputata, nella segreteria di Renzi, favorevole a un ente di area vasta che tenga insieme Como e Lecco. «Maroni non vada contro il buonsenso e la volontà del territorio. Eviti di ripetere l’errore commesso con la sanità»
«La richiesta di non dividere il nostro lago è condivisa, va al di là degli schieramenti politici. Mi auguro che il Presidente della Regione ne tenga conto». Chiara Braga, deputata e componente della segreteria nazionale del Pd con delega all’Ambiente, si iscrive al “partito” – quanto mai trasversale – favorevole alla nascita di un ente di area vasta che unisca Como e Lecco.
Mentre dice no alla bozza predisposta dalla Regione che vede il nostro territorio con Varese, mentre Lecco andrebbe con Monza. «Tenere unito il lago è fondamentale – dice Braga – e voglio sperare che la mobilitazione di questi giorni porti Maroni a rivedere la proposta iniziale, un’ipotesi che si scontra con il buonsenso e la volontà del territorio». La deputata “dem” vedrebbe di buon occhio anche un allargamento a Varese: «Va benissimo, si creerebbe un aggregato forte, con un peso politico rilevante nell’assetto del dopo Province. In fondo lasciare Varese da sola non vuol dire potenziarla ma isolarla, renderla più debole».
Modelli sbagliati
Braga invita a non seguire la strada tracciata dalla riforma regionale della sanità: «Questa prima fase sta mettendo in luce problemi, nel mondo della sanità, legati alla decisione di unire una parte del territorio comasco con Varese e un’altra con Sondrio. Inviterei a non ripetere l’errore, anzi a imparare dagli sbagli. Abbiamo fatto un pezzo di strada con Lecco, in un passato recente, abbiamo affinità sul piano socio-economico e culturale, senza ovviamente dimenticare il turismo. L’unione Como-Lecco dovrà essere anche l’assetto da replicare in altri campi, quando si riparlerà di fusioni e accorpamenti. Molti consigli comunali stanno approvando documenti per ribadire la necessità di tenere unito il lago, andando al di là delle posizioni politiche di parte».
Quanto alla nascita degli enti di area vasta al posto delle attuali Province, la parlamentare sostiene che «sarà una sfida per gli amministratori locali, visto che le nuove realtà intermedie tra Comuni e Regione rappresenteranno territori molto più estesi».
Non solo risparmi
«La riforma che cancella le Province non è stata fatta solo per risparmiare – sottolinea Braga – ma anche per far funzionare meglio i settori di competenza di questi enti, dalle strade all’edilizia scolastica. Credo che il nuovo scenario imporrà anche ai Comuni di muoversi per diventare enti più strutturati, penso in particolare alle unioni di Comuni».
La Regione conta di presentare al Governo entro il 30 giugno un documento – votato dal consiglio – con la proposta dettagliata del nuovo assetto. Una proposta che sarà la sintesi delle istanze emerse ai tavoli di confronto attivati in tutte le province lombarde. Como peraltro si è già espressa all’unanimità sul tema poche settimane fa, quando si è discusso di aree vaste al Tavolo per la competitività e lo sviluppo. Allo stesso Tavolo, ma nella riunione successiva (lunedì scorso a Lomazzo) è arrivata una prima apertura da parte di Maroni rispetto alle richieste dei comaschi.
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AREA VASTA, Braga (PD): «Il lago resti unito. Sì a Varese. Maroni non vada contro la volontà del territorio»
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