(Roma, 29 maggio 2019) – “Sulla vicenda dell’end of waste (ovvero le normative necessarie per stabilire le condizioni alle quali un rifiuto, al termine di un processo di recupero, è trasformato nuovamente in un normale bene economico) l’appello al Parlamento del Ministro Costa è un offesa al buon senso, oltre che alla verità. Lo chieda alla sua maggioranza perché questo problema è tuttora irrisolto dopo le mille promesse fatte in questo anno di governo. Avevano promesso che l’avrebbero risolto nel Decreto Crescita; se il Ministro dell’Ambiente fosse stato davvero interessato alla sua soluzione  avrebbe potuto inserirlo nel testo del citato provvedimento sulla crescita, mettendo finalmente d’accordo Lega e 5Stelle”.

“Il PD ha presentato emendamenti su questo punto, con l’obiettivo di aprire un confronto con il Ministero e le altre forze politiche per dare finalmente una risposta alle imprese e alle Amministrazioni che chiedono una soluzione alla situazione di stallo che si è creata”.

“Peccato che i nostri emendamenti sono stati dichiarati inammissibili, senza nessun motivo dal momento che nel DL Crescita ci sono articoli che parlano di “economia circolare”.

“Fare appelli al Parlamento senza mai aver aperto un confronto reale con le forze politiche anche di opposizione su questo tema è un’inutile e imbarazzante scaricabarile”. Così commenta Chiara Braga, capogruppo PD in Commissione Ambiente e Bicamerale sul Ciclo dei Rifiuti a Montecitorio, le dichiarazioni del Ministro dell’Ambiente Gen. Sergio Costa rese in audizione alla Commissione bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti.

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RIFIUTI: “Su end of waste è inaccettabile lo scaricabarile del ministro Costa”