(Roma, 8 febbraio 2022) – Nel 2021, i passeggeri in circolazione si sono ridotti su tutti i treni, dall’alta velocità e Intercity (fino a -40%) a quelli regionali (-45%). Tanti i disagi che hanno vissuto i pendolari e gli studenti, per autobus e treni sovraffollati, in particolare sulle linee che da anni sono le peggiori d’Italia come Roma-Lido, Roma-Viterbo, Circumvesuviana e alcune tratte lombarde. Fra nord e sud permangono sul fronte ferroviario e nelle città disuguaglianze territoriali. A differenza delle città europee, poche le ciclabili realizzate durante la pandemia. E’ questa, in sintesi, l’istantanea scattata dal Rapporto Pendolario 2022 elaborato da Legambiente in collaborazione con La Nuova Ecologia dal quale emerge la “situazione di incertezza” in cui versa da quasi due anni il sistema dei trasporti ferroviari in Italia, situazione “aggravata dalle limitazioni imposte dalla pandemia del Covid-19 con disagi dovuti al sovraffollamento dei treni e ai tagli al servizio per la malattia del personale”.
Accanto agli aspetti negativi il Report evidenza anche elementi positivi. Il 2021 è stato, infatti, l’anno in cui si è tornati a parlare di investimenti e riforme, grazie al Next Generation EU e alle ingenti risorse previste dal Recovery Plan per le infrastrutture ferroviarie e il sistema della mobilità, da realizzare entro il 2026. Complessivamente sono in cantiere o finanziati 797 Km di nuove linee ad alta velocità, interventi di potenziamento di collegamenti trasversali, senza dimenticare l’elettrificazione della rete e l’installazione di sistemi di controllo della sicurezza su 1.635 km di rete, che porterà la percentuale di elettrificazione in Italia dal 69,5 al 77,8%. Per lo “Sviluppo di sistemi di trasporto rapido di massa” nelle aree urbane, tra PNRR e risorse statali, sono in cantiere o finanziati 116,5 Km di metro tra nuove e riconversioni (a Roma, Milano, Torino, Genova, Napoli, Catania), 235,7 di tranvie (a Milano, Bergamo, Brescia, Padova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Palermo, Cagliari e Sassari), 102,9 di filobus e busvie (tra quelle finanziate al 100%). Inoltre, sono previste risorse per le linee regionali, per il rinnovo dei treni Intercity e per l’acquisto di treni ad idrogeno, anche se non vi è alcuna garanzia che sia utilizzato idrogeno prodotto da fonti rinnovabili e il rischio di rappresentare uno spreco di risorse pubbliche è molto alto.
Altro segnale positivo riguarda il rinnovo del parco dei treni circolanti: nel 2021 sono arrivati 105 nuovi treni che si aggiungono ai 757 già immessi sulla rete ferroviaria. Sono poi 46 le buone pratiche in tutta Italia segnalate nel rapporto, che raccontano la voglia degli italiani di lasciare a casa l’auto.
Nel Report Legambiente traccia anche una road map dei progetti da realizzare al 2030, con quattro priorità per raggiungere i target europei di riduzione delle emissioni di Co2 nei trasporti al 2030 e di decarbonizzazione al 2050, e per il recupero di ritardi e disuguaglianze territoriali.
1 – Un piano per recuperare il gap di metropolitane e tram nelle città italiane, con una legge che permetta ai comuni di programmare e accedere ai finanziamenti necessari.
2 – Aumentare treni, tram e bus nelle città, rispondendo al problema dell’affollamento e della frequenza. inadeguata rispetto alla domanda esistente e futura, aumentando la dotazione del Fondo nazionale trasporti.
3 – Un nuovo contratto Intercity per ridurre le disuguaglianze territoriali.
4 – Il parco di treni va aumentato di 650 treni per le linee regionali e locali.
Qui il link al report Pendolaria