(Roma, 7 luglio 2021) – L’idea innovativa è stata quella di trasformare la pasta corta forata in pasta lunga per farne delle cannucce. Da qui è nata Canù, la cannuccia di pasta biologica al 100%, fatta di mais o riso, anche gluten-free, no ogm, da mangiare ma buona anche per il riciclo. La produce una cooperativa marchigiana che si occupa da anni di agricoltura biologica.
Che l’idea sia buona e possa ispirare il mondo del design nella preparazione di cocktail e aperitivi se ne sono accorti in molti. Non a caso la cannuccia che si mangia e si ricicla è in corsa per il Compasso d’Oro Award 2022, il più antico e autorevole premio mondiale di design. E’ stata inclusa nell’Adi Design Index 2020, ovvero l’elenco dei 289 prodotti o servizi selezionati per partecipare al concorso ed è inserita tra gli 11 che concorrono per il Food Design.
Una “piccola rivoluzione” che consente di rispettare la direttiva europea 904, sulla plastica monouso, la cosiddetta Sup (Single-use plastic products), entrata in vigore recentissimamente, il 3 luglio scorso (al momento non ancora recepita in Italia e per la quale è in corso una trattativa con Bruxelles), con l’obiettivo di combattere l’inquinamento derivante dalla dispersione degli oggetti di plastica nell’ambiente, in particolare, in mare.
Un qualcosa di semplice ma di importante che “porta con sé una soluzione”: “un piccolo segno di pace con la terra” e l’ambiente verso un mondo plastic-free.