(Como, 11 giugno 2020) – L’operazione contro la ‘ndrangheta condotta questa mattina nelle province di Como e Monza e Brianza dai carabinieri di Cantù e di Monza e Brianza, con il coordinamento della Dda di Milano, da un lato dimostra come la criminalità organizzata in Lombardia sia ancora fortemente radicata nel territorio lombardo nonostante i pesanti e continui colpi inferti dagli inquirenti in questi anni, dall’altro ha consentito di documentare ancora una volta il “capillare e totale controllo” da parte della ‘ndrangheta su alcune attività economiche.
Questa volta si tratta dei servizi di sicurezza nei locali di intrattenimento delle province di Como, Monza Brianza e Milano, dove dietro l’imposizione di ditte di sicurezza di copertura si celano “buttafuori” appartenenti all’organizzazione criminale; la rivendita di panini da parte di ambulanti per la quale era proprio l’ndrangheta a decidere le postazione e a dirimere eventuali controversie sorte tra i vari rivenditori, e l’attività di recupero crediti per la quale imprenditori brianzoli ma anche singoli comuni cittadini, si affidano all’’ndrangheta per recuperare somme di denaro con modalità estorsive in cambio di una percentuale sull’intero capitale dovuto.
Uno spaccato che conferma purtroppo quanto ancora alto è il grado di infiltrazione della ‘ndrangheta nel tessuto socio-economico lombardo e quanto gli atteggiamenti manifesti degli indagati che agiscono spavaldamente esercitando anche una “particolare coartazione psicologica” sulle persone, rientrino nel solco dell’intimidazione derivante dall’associazione di tipo mafioso ben presente ed operante anche nel nord Italia.
Occorre quindi saper sempre vigilare, mai abbassare la guardia ed essere consapevoli anche del forte allarme lanciato in questi mesi di Covid-19 dalle forze dell’ordine e dagli inquirenti, che ringrazio per il costante e incisivo lavoro che svolgono, per i quali le conseguenze soprattutto economiche e finanziare derivanti dal blocco delle attività durante l’emergenza sanitaria possono rappresentare una grande occasione per la criminalità organizzata per insinuarsi in tutte quelle attività d’impresa che hanno risentito più di altre degli effetti negativi della fase di lockdown.