(Roma, 4 ottobre 2018) “Il Rapporto su Programmazione e realizzazione delle infrastrutture strategiche e prioritarie, diffuso oggi e realizzato dal Centro Studi della Camera in collaborazione con Cresme e Anac, dimostra bene la positiva eredità che lascia al Paese l’attività legislativa dei governi a guida PD della scorsa legislatura. Dati, cifre e tabelle, testimoniano con cura e approfondimenti lo straordinario impulso dato alla crescita infrastrutturale dell’Italia. Significativo è anche il lavoro di individuazione delle priorità, che ha visto crescere gli investimenti nelle infrastrutture ferroviarie e aumentare significativamente le risorse destinate a manutenzione, messa in sicurezza e potenziamento tecnologico delle infrastrutture esistenti. Grazie al superamento della fallimentare Legge Obiettivo e alla nuova stagione di programmazione iniziata nel 2015 i dati dicono che crescono, per numero ed importi, i progetti; aumentano i bandi e i servizi di progettazione; sale la quantità dei bandi per la realizzazione ed anche il numero di gare e gli importi aggiudicati sono in significativa crescita soprattutto nel primo semestre di quest’anno”. Così Chiara Braga, capogruppo dem in Commissione Ambiente alla Camera, commenta la presentazione del Rapporto su Programmazione e realizzazione delle infrastrutture strategiche e prioritarie, realizzato dal Centro Studi della Camera in collaborazione con Anac e Cresme.
“Si tratta di un andamento confermato dalla stessa Anac – aggiunge Chiara Braga – che evidenzia la netta ripresa del mercato; a dimostrazione che il Codice Appalti, al netto di alcuni miglioramenti su cui ha senso ragionare, non ha affatto paralizzato gli investimenti. Sarebbe un errore smontare ora un sistema che si sta assestando e che da indicazioni positive sulla ripresa degli investimenti, come dimostrano i dati del Rapporto. Piuttosto – conclude la deputata Dem – a preoccupare è l’incapacità del Governo di decidere e l’incertezza che si sta delineando su opere infrastrutturali importanti: il rischio è che si interrompa un ciclo virtuoso a danno di tutto il Paese”.