(Roma, 25 novembre 2025) – Non più di una settimana fa la Camera ha approvato all’unanimità la legge sul consenso libero e attuale, frutto di un accordo comune condiviso, sostenuto da tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione che aveva peraltro visto il coinvolgimento diretto della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e della nostra Segretaria Elly Schlein. Un accordo basato sul principio fondamentale e sacrosanto del “solo un sì è un sì”. Ieri, invece al Senato, abbiamo assistito a un’improvvisa e inspiegabile marcia indietro della destra, che rischia di rimettere tutto in discussione. Una retromarcia repentina che sembra più dovuta a un regolamento di conti interno alla maggioranza che al merito della norma. Ed è inaccettabile che questo accada sulla pelle delle donne.

Nonostante ciò, il Partito Democratico ha confermato il voto favorevole e unanime all’introduzione del reato di femminicidio avvenuto sempre ieri alla Camera. Tuttavia siamo molto preoccupati: la richiesta di nuove audizioni in Senato sul consenso non appare un normale approfondimento ma il tentativo di rimettere in discussione un accordo solido, basato sia sulla lealtà politica sia sui contenuti della legge. Temiamo che si ceda a rappresentazioni distorte e del tutto false di chi sostiene che prima di un rapporto sessuale serva un contratto o un atto scritto. La legge dice tutt’altro: serve il consenso libero e attuale della donna. Questo punto, condiviso da tutti appena una settimana fa, non può essere rimesso in discussione.

Mi auguro che l’improvvisa retromarcia di ieri in Senato sia soltanto una spiacevole anche se grave battuta d’arresto, che si tenga fede all’impegno preso e che soprattutto non si arretri su una conquista condivisa da tutti gli esperti auditi, da maggioranza e opposizione. Stravolgere il significato del consenso libero e attuale, tornando all’idea che “se non dico no è sì” sarebbe gravissimo. Dobbiamo invece proteggere le donne che non sono state credute perché non hanno reagito subito, perché paralizzate dalla paura. È contro questo che dobbiamo continuare a combattere.

Qui i miei commenti alla trasmissione ‘Tg2 Post‘.

 

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VIOLENZA DONNE: “Grave la retromarcia sul consenso in Senato dopo l’unanimità alla Camera