(Roma, 17 settembre 2025) – Questa notte è stato prodotto uno strappo istituzionale che lascerà il segno e lascerà una macchia nera su questa legislatura e su questa istituzione.
Siamo stati chiamati a discutere una riforma della Giustizia con un percorso a tappe forzate mentre la Costituzione prevede tempi e pause per favorire il confronto, la riflessione, la maturazione dei cambiamenti. I doppi passaggi a distanze prestabilite, l’opzione del coinvolgimento popolare con il referendum, non furono un capriccio dei Costituenti ma un modo per rendere le modifiche ponderate e valutate. Nonostante ciò la maggioranza è andata avanti senza ritegno con una riforma inutile e dannosa, con forzature mai registrate su una modifica costituzionale. Una riforma della Costituzione che ne stravolge il carattere e ne mina l’architettura.
Hanno chiesto e consentito di svolgere una seduta fiume senza necessità, il primo giorno di approdo in Aula di questa riforma della giustizia. Una riforma costituzionale, non un decreto legge in scadenza, uno dei tanti decreti prodotti da questo Governo che le forze di maggioranza sono ormai abituate ad ingoiare senza fiatare e senza esercitare appieno il ruolo di parlamentari. Hanno generato un precedente gravissimo, stravolto prassi consolidate, riscritto di fatto il regolamento introducendo il voto a data certa su una riforma costituzionale con un solo obiettivo: assecondare la prepotenza di un Governo e una maggioranza che umilia il Parlamento, per consentire al loro capo, la Presidente del Consiglio, di fare un comizio elettorale: hanno piegato le istituzioni ai loro comodi, alle loro esigenze di agende e propaganda. ma non vi servirà a nulla”.
Noi vogliamo una giustizia più giusta, al servizio dei cittadini. La nostra opposizione non finisce qui in Parlamento: chiederemo agli italiani di esercitare quella responsabilità a cui questa destra ha abdicato, chiedendo loro un chiaro no al referendum su una riforma che attacca la Costituzione e indebolisce la difesa dei diritti dei cittadini.
La riforma non affronta i veri problemi della giustizia ma mina l’indipendenza dei pubblici ministeri , il vero obiettivo è l’assoggettamento al potere esecutivo, compromettendo l’obbligatorietà dell’azione penale, scelte che hanno un disegno preciso: la separazione delle magistrature per minare l’autonomia dei poteri indipendenti e di controllo, un colpo alla Costituzione su cui parte della maggioranza fatica a riconoscersi perchè frutto della lotta antifascista.
Qui per rivedere la mia dichiarazione di voto alla Camera sulla riforma costituzionale per la separazione delle carriere