(Roma, 8 aprile 2025) – Mentre i dazi di Trump erano annunciati e dati per certi da settimane se non mesi, il Governo Meloni è rimasto fermo, mostrando una preoccupante inerzia. Solo venerdì l’incontro a Palazzo Chigi con i suoi ministri per capire il da farsi, solo ieri il confronto con le categorie economiche e rappresentative dei settori più colpiti dalla politica dei dazi.

Quali misure il nostro Paese stia mettendo in campo per condividere e rafforzare la posizione che si stanno delineando in Europa, ancora oggi purtroppo non è chiaro. Davvero la premier Meloni pensa di poter trattare con Trump singolarmente, cercando di beneficiare di una particolare benevolenza da parte del Presidente degli Stati Uniti nei suoi confronti? Sulle questioni commerciali, dazi compresi, la politica la dovrebbe fare l’Ue, non i singoli Stati.

I punti proposti in queste ore da Meloni per far fronte all’emergenza dazi con misure di sostegno all’economia quali il reindirizzo dei fondi del Pnrr, della Coesione sociale e del Piano Clima ed Energia; lo sforamento dei vincoli imposti dal Green deal e del patto di stabilità danno l’idea di essere azioni di recupero fatte all’ultimo minuto; un tentativo di mettere lì una serie di ipotesi raffazzonate, alcune delle quali tutte da verificare, rincorrendo risposte da dare ai settori produttivi più colpiti da una situazione economica allarmante nota da tempo, mentre per settimane il Governo è rimasto fermo, inerte, senza pensare e programmare una vera e propria strategia di intervento.

 

Share Button
ECONOMIA-DAZI: “Da Governo risposte tardive e raffazzonate”
Tag: