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(Roma, 20 febbraio 2025) – La prassi dell’adozione di provvedimenti legislativi di proroga di termini, i cosiddetti decreti “Milleproroghe”, da oltre vent’anni è diventata consuetudine. In pratica, tutte le forze politiche al governo vi fanno ricorso, inserendo in questi provvedimenti misure riguardanti temi molto variegati e trasversali, non riconducibili ad una singola materia o disciplina di settore.
In passato, però, i “Milleproroghe”, nonostante questa loro eterogeneità, riuscissero comunque ad essere l’occasione per affrontare alcune questioni concrete riguardanti famiglie e imprese.
Questa volta, come peraltro anche l’anno passato e quello precedente, non è stato affatto così. In Senato si è consumato uno scontro interno alla maggioranza che ha bloccato per settimane il provvedimento per poi arrivare all’ennesimo voto di fiducia – l’ottantesimo! – e alla solita approvazione senza un vero confronto in Aula.
Ancora una volta, a dominare è stata la logica del “baratto” tra Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia.
Dei problemi veri del Paese e degli italiani, invece, nessuna traccia. Ma, oltre a ciò, questo “Milleproroghe” fa di peggio: è uno schiaffo ai cittadini onesti che pagano le tasse e rispettano le regole e l’ennesimo regalo concesso ai furbetti, a chi la legge non la rispetta volutamente.
Come Pd abbiamo votato contro perché non siamo solo contrari alle misure inserite, ma anche all’idea di società che con questa legge la destra dimostra di avere: una società in cui vincono i più furbi, dove viene meno il principio di solidarietà e quello di legalità vale solo per gli onesti e i fragili.
Qui per approfondire le misure contenute nel provvedimento.