(Roma, 28 novembre 2024) – Accompagnare e sostenere quella parte dell’industria del nostro Paese che va verso l’economia circolare, settore per noi fondamentale, che già vede l’Italia posizionata tra i leader a livello europeo, è una questione per noi essenziale.
I ritardi e le criticità esistenti in questo comparto non sono certamente tutti imputabili a questi ultimi anni di Governo. Tuttavia è innegabile come oggi si riscontri una sottovalutazione preoccupante delle necessità di cui il settore ha bisogno ma anche delle potenzialità che lo stesso è in grado di offrire. Potenzialità che si esprimono in una logica non solo ambientale ma anche economica, dove l’obiettivo è quello di aiutare l’Europa a ridurre la dipendenza dall’importazione di materie prime critiche.
Le ragioni per le quali dovremmo avere un’attenzione più forte, più consapevole dell’economia circolare ed accompagnarla con strumenti sia legislativi che attuativi adeguati, hanno quindi molto a che fare con le questioni economiche: di sviluppo produttivo, di competitività del nostro sistema Paese, di creazione di occupazione stabile in settori essenziali. Su questi temi occorre ritrovare il filo di una priorità oggi scomparsa.
Il nostro impegno è quello di far sì che la voce, forte e chiara, che si alza da chi opera nel settore del riciclo, dell’economia circolare, possa trovare interlocutori più attenti anche e soprattutto dal fronte governativo.