(Roma, 16 luglio 2024) – Nessun Governo si era spinto tanto avanti con condoni e sanatorie. E’ accaduto poco fa in Commissione Ambiente della Camera dove il decreto legge 69/2024 ribattezzato Salva-casa è stato approvato, dopo l’ok agli ultimi devastanti emendamenti formulati dalla maggioranza. A ogni seduta della Commissione Ambiente sul ‘decreto Casa‘, la maggioranza ha mostrato il suo vero volto.
Lo chiamano “salva casa”, ma la realtà è che il decreto Salvini è solo l’ennesimo condono con una postilla insopportabile in più: sanatorie anche sulle aree vincolate, sui beni artistici, sulle aree naturali protette e sui parchi nazionali.
Viene dato un colpo di mano in sfregio alle più avanzate norme di tutela del pratrimonio storico e di salvaguardia ambientale introducendo una norma che consente variazioni significative anche su immobili sottoposti a vincolo storico, artistico, architettonico, archeologico paesistico. Cosa ne pensa il ministro Sangiuliano? E cosa quale giudizio esprime il ministro Pichetto Fratin dal momento che la norma vale anche per variazioni su immobili ricadenti sui parchi o in aree protette nazionali e regionali?
È il liberi tutti della destra a chi vuole mettere le mani sui più importanti patrimoni nazionali.
Con questo decreto, inoltre, vengono sanate opere che prevedono aumenti consistenti di cubature e opere difformi realizzate in aree a rischio sismico.
Vengono modificate anche le norme sui micro-appartementi. Salvini sdogana la ‘casetta dei sette nani‘ e decide di ridurre le dimensioni minime per l’abitabilità dei monolocali a 20 metri quadri contro gli attuali 28 per una persona, e di 28 metri quadrati per due persone, mentre ora ne servono 38. E intanto riduce anche l’altezza minima dei locali abitabili interni che passa dai 2,7 metri al limite di 2,4 metri. Una scelta scellerata che aprirà la strada ad alloggi sempre meno vivibili e sempre più costosi. Un Governo che è pronto a fare favori alla rendita immobiliare ma non fa nulla per sostenere gli affitti, non vede l’emergenza abitativa, né la carenza di case per studenti che saranno i più penalizzati da questa pessima norma.
Ma il timbro di questo provvedimento così tanto voluto da Salvini è l’emendamento approvato sulla doppia conformità. Attualmente per ottenere una sanatoria edilizia, l’opera deve essere conforme sia alla normativa vigente al momento della sua realizzazione, che a quella vigente al momento della presentazione della domanda. D’ora in poi non sarà necessaria questa verifica non solo per le parziali difformità ma nemmeno per le variazioni essenziali, cioè quelle che stravolgono completamente il progetto iniziale approvato e per il quale sarebbe necessario un nuovo titolo abilitativo.
Un provvedimento di portata devastante.
Non è solo un problema di rispetto delle regole, ma anche una questione di sicurezza, di rispetto dell’ambiente, degli standard urbanistici e architettonici.
Una vergogna che porta la firma del Governo Meloni.