(Roma, 19 giugno 2024) – L’ennesima forzatura fatta dalla maggioranza in Aula alla Camera con la deliberazione di una seduta fiume, durata tutta la notte, con il favore delle tenebre, per far approvare l’autonomia differenziata, un provvedimento sbagliato e pericoloso che spacca l’Italia, la divide, che avrà delle ricadute pericolosissime sui cittadini, andando ad acuire le disugaglianze, creando cittadini di serie A e di serie B.

Si è consumato uno scambio indecente nella maggioranza, con FdI che fa approvare il premierato al Senato e qualche ora dopo la Lega incassa il via libera dell’autonomia differenziata alla Camera. Uno sfregio alle istituzioni e un danno per i cittadini.

Abbiamo combattuto con ogni forza in Parlamento, continueremo a farlo nel Paese, con i tanti che difendono un’Italia unita e solidale, come avvenuto ieri in una piazza Santi Apostoli piena e unita.

Qui sotto per ascoltare il mio intervento.

“Dov’è il pericolo?” – mi ha chiesto il conduttore. Il premierato è lo stravolgimento della forma di governo parlamentare; è il modello della donna sola al comando, con il Parlamento che viene sostanzialmente ridotto ai voleri e al controllo della Premier, con lo svuotamento dei poteri e delle funzioni del Presidente della Repubblica.

Il premierato è una riforma che smonta e attacca il sistema di pesi e contrappesi che dà equilibrio ai poteri dello Stato, che è la garanzia del nostra democrazia parlamentare dove chi vince le elezioni ha il dovere di governare ma non quello di comandare.

Oggi ci sono pesi e contrappesi che garantiscono il rispetto della maggioranza come dell’opposizione, delle istituzioni compresa la Corte Costituzionale, e di tutti i cittadini e le cittadine. Con il premierato si va verso una deriva che ci preoccupa moltissimo e che letta insieme all’alil tra riforma, quella dell’autonomia differenziata, approvata in via definitiva questa notte alla Camera, costituisce un attacco pericoloso all’assetto istituzionale dell’Italia. La battaglia dentro il Parlamento è stata durissima e la continueremo fuori.

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AUTONOMIA DIFFERENZIATA, intervista a RADIO ANCH’IO