(Roma, 17 giugno 2024) – Sul premierato e sull’autonomia differenziata il compito del Pd e delle altre forze politiche è, da un lato, di difendere dal di dentro la dignità le del Parlamento come luogo di dibattito vero e di confronto democratico, e di opporsi con tutti gli strumenti a disposizione all’approvazione delle pericolose riforme, portate avanti dal Governo Meloni: quella sul premierato voluto da FdI, quella sull’autonomia differenziata, sostenuta dalla Lega, alle quali si aggiunge la legge di modifica della giustizia, auspicata da FI. Uno scambio sulla pelle delle istituzioni e quindi dei cittadini.
Dall’altro lato il PD lavorerà per portare fuori, in mezzo alla gente, la discussione, in modo coinvolgere le forze economiche e sociali, le associazioni, i singoli cittadini, tutti coloro che hanno a cuore l’unità del nostro Paese, creando al tempo stesso consapevolezza nella società.
La repubblica e la democrazia si fondano su un sistema di pesi e contrappesi che garantiscono il bilanciamento dei poteri, a riconoscimento dei diritti di tutti. Il premierato, l’autonomia differenziata, la modifica del sistema giudiziario, così come volute dal Governo Meloni e dalle forze di maggioranza, sono le tre facce di un pericoloso disegno politico, oltre che l’oggetto di uno scandaloso scambio tra FdI, Lega e FI ormai sotto gli occhi di tutti, che se attuato davvero rischierà di scardinare totalmente il nostro sistema istituzionale.
L’impegno del PD, come ho avuto moto di dire anche stamattina a Radio Popolare, è quello di unire le forze di opposizione e costruire, a partire dal lavoro di opposizione dentro il Parlamento, un’alleanza con la società, con tutte le forze economiche, sociali, le associazioni, i singoli cittadini, che crei consapevolezza e faccia da argine al pericoloso attacco in atto dalle destre agli equilibri del nostro sistema istituzionale.
La mobilitazione di domani, martedì 18 giugno a Roma, sarà anche una risposta democratica e pacifica al clima inaccettabile, di intimidazioni e di aggressione che abbiamo purtroppo visto la scorsa settimana alla Camera e al Senato e che abbiamo ritrovato nelle parole davvero gravissime della Presidente Meloni: non ci sono state provocazioni da parte delle opposizioni; c’è stato un aggredito e un aggressore che ha intimidito verbalmente e anche fisicamente l’opposizione senza mai entrare nel merito delle questioni. Non accetteremo mai di ridurre il Parlamento a quello che la destra ha già fatto in passato.
Denunceremo con ogni forza le contraddizioni, i limiti e i pericoli di questo pericoloso disegno politico.