(Roma, 13 settembre 2023) – In queste settimane si sono intensificati gli allarmi lanciati dall’Ance e da altre associazioni tra cui Cna, sul problema dei crediti di imposta incagliati legati al superbonus. Si tratta di 30 miliardi di crediti bloccati dal repentino cambio di normativa imposto nei mesi scorsi dal Governo Meloni che rischiano di generare un forte impatto sociale ed economico su famiglie e imprese.
I dati riferiscono di come il blocco della cessione dei crediti edilizi coinvolga circa 33mila imprese, 95mila cantieri, 320mila famiglie per un totale di più di 750mila persone. Numeri importanti di una situazione preoccupante che come PD già da tempo avevamo posto all’attenzione del Governo chiedendo ai vari ministri competenti di intervenire celermente.
Oggi purtroppo constatiamo come il problema persista ancora in tutta la sua drammaticità ed anzi risulti ulteriormente aggravato non solo dai dati aggiornati riportati dall’Ance, ma anche dalla notizia dello stop definitivo della piattaforma Enel X nell’assorbire le cessione incagliate.
L’incapacità del Governo di individuare soluzioni definitive di sistema tali da consentire la ripesa della circolazione dei crediti edilizi e dei lavori iniziati in cantieri già aperti, sta mettendo in ginocchio migliaia di imprese che proprio a seguito della modifica delle regole si trovano oggi ad affrontare una grave crisi di liquidità che non permettere loro neppure di programmare quegli interventi importanti legati ai progetti del Pnrr.
Una preoccupante situazione viziosa per la quale abbiamo presentato un’ulteriore interrogazione parlamentare per chiedere conto all’Esecutivo di come intenda procedere per sbloccare i crediti, garantire la conclusione dei lavori già avviati e riordinare le misure a sostegno dell’efficientamento energetico degli edifici.
Qui il link al testo dell’inerrogazione presentata.