(Roma, 24 marzo 2023) – La Camera ha approvato in via definitiva il Ddl Anziani, la legge delega in materia di politiche a favore della popolazione anziana. Un provvedimento nato da una proposta già approvata dal Governo Draghi grazie al lavoro di confronto e collaborazione tra i diversi Ministeri, gli attori sociali, come la Rete per la non autosufficienza, e con l’apporto fondamentale dei ministri Speranza e Orlando. Un provvedimento di civiltà il cui fine è quello di promuovere le condizioni di vita, di cura e di assistenza delle persone anziane, con particolare riguardo a coloro che vivono una condizione di non autosufficienza.

Una legge per la quale il contributo del Partito Democratico a livello governativo è stato rilevante ma il cui testo nella versione approvata ieri ha finito per contenere criticità importanti; nodi che si sarebbero dovuti risolvere in un confronto parlamentare ma che purtroppo sono rimasti irrisolti. Manca infatti la definizione della platea delle persone a cui ci rivolgiamo, è stata eliminata la figura fondamentale del caregiver, manca il riconoscimento del lavoro e il valore della cura, non ci sono criteri chiari per l’accreditamento di soggetti pubblici e privati che erogano servizi domiciliari di cura e assistenza, non c’è una definizione dei livelli essenziali delle prestazioni, mancano le risorse finanziarie.

Una riforma così importante deve mettere a sistema una vera integrazione tra il Servizio Sanitario Nazionale, il sistema sociale e socio assistenziale per riportare al centro il diritto alla cura per tutti e garantire le stesse prestazioni in tutto il territorio nazionale, superando divari e ingiustizie. Una riforma di questo tipo non si può farecon le risorse esistenti”, o “a spesa invariata”. Non è certamente pensabile di intervenire in questo modo approssimativo su un tema così delicato e importante come l’assistenza delle persone anziane in condizioni di non autosufficienza.

Avremmo certamente preferito un confronto tra maggioranza e opposizione, ma non c’è stata alcuna apertura da parte delle forze di maggioranza, anzi il testo è arrivato alla Camera blindato e tutti i nostri emendamenti presentati a miglioramento del provvedimento sono stati bocciati.

Da qui il nostro voto di astensione che – come ha ribadito in Aula dalla collega Ilenia Malavasi nella dichiarazione di voto finale – assume un significato politico di “una vigilanza ferrea per verificare che ci siano le risorse necessarie e garantire l’uniformità e l’universalità dei diritti e l’unità del Paese”.

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LEGGE DELEGA A FAVORE DELLE PERSONE ANZIANE
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