(Roma, 9 ottobre 2025) – Accogliamo positivamente le notizie che vengono dal Medio Oriente. Speriamo in un avanzamento, uno scatto di iniziativa politica anche da parte del Governo italiano per troppo tempo rimasto inerte e da parte dell’Europa. Dopo due anni di massacri, con oltre 67 mila morti e 64mila minori uccisi o rimasti mutilati (dati Unicef), finalmente uno spiraglio di pace sul quale dovrebbero lavorare tutte le diplomazie.
Ora è finalmente il tempo di un cessate il fuoco, della liberazione degli ostaggi, dell’arrivo stabile degli aiuti umanitari, del riconoscimento della Palestina e della fine delle violenze in Cisgiordania.
L’odio seminato in questi anni ha reso più difficile la costruzione del processo di pace. E’ indispensabile ascoltare le tante istanze che, nelle piazze e dentro la stessa Israele, che chiedono la fine del massacro.
Mi auguro che la richiesta di riferire in Aula da parte del Governo, non sia il tentativo di appropriarsi di un risultato o di strumentalizzare un passaggio storico al quale tutti noi guardiamo con grande fiducia. Un passaggio che merita rispetto, anche alla luce delle molte voci che, in questi due anni, si sono alzate dalle piazze italiane e, in maniera non eguale, da questo Parlamento.