
(Roma, 10 settembre 2025) – In un giorno quattro morti sul lavoro. E’ la tragica realtà di una strage continua nei luoghi di lavoro. Al nord come al sud.
A Torino un operaio di 69 anni è morto precipitando dal cestello di una gru mentre stava piazzando dei cartelloni pubblicitari su un edificio di cinque piani. Nel Catanese un lavoratore di 53 anni ha perso la vita cadendo dal tetto di un capannone industriale. A Monza, un operaio di 48 anni è deceduto all’interno dell’azienda nella quale lavorava, schiacciato da un macchinario. A Roma, sulla banchina del Tevere, un altro operaio ha perso la vita schiacciato da un muletto.
Questi episodi, avvenuti in una sola giornata, portano a un totale di 607 morti sul lavoro nei primi sette mesi del 2025, con un aumento del 5,2% rispetto al 2024, secondo i dati Inail, mentre le malattie professionali, conferma l’Anmil, sono cresciute del 9,9%.
Dietro questi numeri ci sono persone, famiglie, comunità intere che pagano il prezzo di un sistema che da troppo tempo considera la cultura della prevenzione e i controlli come aspetti marginali.
Come Partito Democratico, a tutti i livelli, continueremo a chiedere un cambio di passo: serve educare alla sicurezza, investire nella formazione, rafforzare i presidi territoriali e potenziare il ruolo delle Ats.
Il cordoglio per chi non torna a casa dal lavoro deve tradursi in responsabilità e azioni concrete. Gli spazi per interventi strutturali di rafforzamento della prevenzione degli incidenti, così come per le malattie professionali, ci sono e in tal senso anche l’innovazione tecnologica può essere d’aiuto.
Non possiamo rassegnarci a una strage quotidiana che toglie dignità e futuro al lavoro.