
(Roma, 23 luglio 2025) – Questa mattina in conferenza stampa a Montecitorio, – insieme con Laura Boldrini, presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo e prima firmataria della legge, Debora Serracchiani, responsabile giustizia del partito, Federico Gianassi, capogruppo in Commissione Giustizia, Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, e gli esperti che hanno collaborato alla stesura del testo, tra i quali: Alessandra Annoni, professoressa dell’Università di Ferrara, Triestino Mariniello professore alla Liverpool John Moores University (UK) e rappresentante legale delle vittime di Gaza presso la Cpi; e Antonio Marchesi docente dell’Università di Teramo -, abbiamo presentato una proposta di legge per introdurre anche nell’ordinamento italiano il “Codice dei crimini internazionali” dando piena attuazione allo Statuto di Roma, approvato nel 1998, e consentendo all’Italia di cooperare in modo efficace e senza ambiguità con la Corte Penale Internazionale e con gli altri Paesi.
“Mai più impunità per i criminali internazionali” è il principio ispiratore di questa iniziativa. Si tratta di un passo fondamentale per allineare il nostro ordinamento giuridico alla normativa internazionale in materia di crimini gravissimi commessi contro individui, civili inermi, collettività, minoranze, spesso in nome di ideologie violente e disumane.
In un momento in cui la destra pensa di risolvere i problemi cercando nuovi colpevoli, introducendo sempre nuove fattispecie di reati, attaccando e delegittimando gli organismi internazionali, noi scegliamo un’altra strada: rendere efficaci le leggi, gli strumenti, il sistema giudiziario esistente affinché chi viola i diritti fondamentali e commette atrocità in qualsiasi luogo del mondo possa essere perseguito in Italia senza ambiguità.
Il lavoro presentato oggi risponde a questa esigenza. Troppe volte, infatti, di fronte a segnalazioni e denunce della Corte penale internazionale, il nostro Paese si è trovato impossibilitato ad agire per la mancanza di un adeguato raccordo tra diritto interno e internazionale. La nostra proposta colma questa lacuna, che talvolta diventata anche un alibi per non intervenire, per coprire, volontariamente o meno, chi si macchia di crimini orribili.
Questa proposta legislativa non ha solo un valore tecnico-giuridico, ma rappresenta anche una scelta culturale e politica forte: rafforzare il funzionamento della giustizia, difendere i valori fondamentali dell’umanità e colmare un vuoto di coerenza e iniziativa che il Governo e la maggioranza continuano a lasciare aperto.
L’Italia deve assumere un impegno chiaro e senza ambiguità nella lotta contro le atrocità e le barbarie compiute nel mondo, soprattutto nei confronti dei più vulnerabili.
È un impegno che intendiamo portare avanti con determinazione, come abbiamo fatto denunciando in passato inadempienze e responsabilità di chi oggi guida il nostro Paese.
Con questa proposta facciamo un passo concreto per difendere i valori fondamentali dell’umanità.
Qui per rivedere la conferenza stampa di presentazione della nostra proposta di legge