(Roma, 15 luglio 2025) – Con il Partito Democratico il lavoro è tornato al centro. Con la battaglia sul salario minimo, i congedi paritari, la sicurezza sul lavoro e contro la precarietà.
Oggi abbiamo presentato la proposta di legge che presentiamo al Senato a prima firma della senatrice Susanna Camusso per regolamentare il part time. Riguarda 3 milioni di donne che lo scelgono o in molti casi lo subiscono, nella speranza di poter conciliare famiglia e lavoro, tempo di cura e lavoro. E alla fine risulta essere troppe volte un impiego precario, mal retribuito e difficilmente compatibile con i tempi di vita.
Per questo la proposta del Pd limita il ricorso a clausole elastiche su orari e straordinari, regolamenta il passaggio dal part rime al tempo indeterminato e viceversa, favorendo l’assunzione di chi già impegnato nel part time anche se cessato nei 6 mesi precedenti, evita decurtazioni sulla pensione e si propone di evitare il ricorso al lavoro nero o parzialmente coperto, rafforzando il ruolo della contrattazione collettiva.
Perché il part time non sia una condizione subita ma una scelta volontaria e tutelata, così come lo hanno rivendicato negli anni soprattutto le lavoratrici: programmato, transitorio, reversibile.
È una proposta che il Pd mette a disposizione del paese, anche della maggioranza con la speranza che la guida di una donna favorisca l’attenzione su un problema che è vita rubata a tante donne e per lo più sfruttamento.
Qui per rivedere la presentazione del ddl per una nuova regolamentazione del part-time involontario