(Roma, 25 giugno 2025) – Perché il Governo non ancora attuato un Piano Nazionale contro il razzismo come previsto dalla direttiva europea del 2020? Lo abbiamo chiesto oggi in una conferenza stampa con la collega Ilenia Malavasi, le amministratrici e gli amministratori emiliano-romagnoli, gli esponenti delle associazioni e il portavoce di Amnesty Italia, Riccardo Noury.

Il razzismo, l’odio di genere e le forme di violenza e intolleranza verso le diversità e le minoranze nel nostro Paese sono purtroppo in costante crescita, in periferia come nei grandi centri urbani.

Siamo in ritardo, perché la Commissione prescriveva la redazione del Piano entro il 2022: tuttavia le indicazioni precise che ci vengono date – se seguite – consentirebbero all’Italia di attuare piani di azione, monitoraggio e metodologie di contrasto molto efficaci.

Dietro il ritardo, infatti, ci sono ogni giorno storie di tante persone che trovano tra “gli italiani brava gente” stereotipi, aggressioni e violenze. È di questi giorni il racconto delle due ex pallavoliste sposate civilmente lo scorso 13 giugno, Gaia Moretto e Valentina Arrighetti, sommerse sui social da una valanga di insulti di stampo omofobo e sessista.

E non è passato neanche un mese dal risultato deludente del referendum sulla cittadinanza. Tutti segnali preoccupanti che però non devono farci demordere: serve costruire in Parlamento una maggioranza per una legge di civiltà, che consenta di far vivere in serenità milioni di persone che già risiedono, studiano e lavorano in Italia. Prima che questo accada, portiamo avanti tutte le iniziative che aiutino i cittadini a sentirsi tali, a far parte di una comunità, a rivendicare diretti e rispettare diversità.

Sappiamo che anche su questi aspetti, l’Italia sa fare la differenza come è accaduto in alcune città: penso a Reggio Emilia, dove è stato istituito il primo “sportello antirazzista”, un modello che si può estendere in tutta Italia.

Ciicca qui per rivedere la conferenza stampa 

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RAZZISMO: “Piano nazionale ancora inattuato mentre gli episodi d’odio purtroppo crescono”