(Roma, 15 maggio 2025) – Non sono serviti per fermare i trafficanti di essere umani, né come deterrenza. I centri in Albania sono il fallimento totale di un Governo che ha buttato un miliardo di euro prendendo in giro gli italiani.
Da un anno, a cadenze regolari, come Deputati PD andiamo in ispezione sul posto, nei centri albanesi, per tenere alta l’attenzione su quello che è apparso fin da subito un colossale errore per giunta irregolare, e ogni volta sveliamo e mostriamo il bluff del Governo di Giorgia Meloni.
Ci avevano spiegato che avrebbero ospitato 36mila migranti l’anno. Ad oggi siamo a meno di 150, compresi coloro che subito sopo essere arrivati sono stati riportati indietro, in Italia. In realtà sono meno di 100.
Il tutto con costi esorbitanti. Per lo stesso Governo i costi sono stati di circa 130 milioni l’anno. Facendo due calcoli fa circa 1 milione di euro all’anno, per ogni migrante. Soldi pubblici messi in un progetto fallimentare anziché in sanità, welfare, educazione.
Parlavano di effetto deterrenza. Ieri il Viminale ha aggiornato i dati degli sbarchi. Al 14 maggio sono superiori a quelli 2024. L’effetto deterrenza ha prodotto un aumento degli sbarchi. Quanto ai rimpatri, Meloni parla del 25% che sono 10 persone rimpatriate dopo essere riportate in Italia, con un doppio costo.
L’operazione Albania è un totale fallimento fatto sulla pelle dei migranti, persone fragili. Un progetto ingiusto, irregolare perché in contrasto con le normative vigenti, lesivo della dignità delle persone oltre che un gigantesco buco economico nelle tasche degli italiani.
E ora, per coprire questa disfatta il Governo cerca di fare un “cambio di destinazione d’uso” dei centri in Albania che, con il decreto legge approvato oggi alla Camera, vengono trasformati in Cpr – Centri di Permanenza per i Rimpatri – pronti a ospitare persone già trattenute in Italia. Portano migranti che sono già nei Cpr italiani in Albania e poi li riportano in Italia per rimpatriarli. Un’assurdità.
Meloni ha fallito, alla faccia di quando ripeteva ossessivamente ‘fun-zio-ne-ran-no”, perché no, non funzionano né funzioneranno.
