(Roma, 16 aprile 2025) – Dopo la mancata attuazione del piano per abbattere le code in sanità approvato quasi un anno fa e ancora al palo, ora il Governo ingaggia un braccio di ferro con le Regioni, la maggior parte delle quali governate dal centrodestra, ma le liste d’attesa restano tutte lì.

Il famoso decreto voluto dalla premier Meloni in fretta e furia a una settimana dalle elezioni europee dell’anno scorso non è servito a niente. Non c’era un euro in più e non c’era una strategia.

Il decreto non affronta i nodi: la cronica carenza di personale, le risorse insufficienti destinate al sistema sanitario pubblico e la mancata valorizzazione delle strutture territoriali. Il risultato è che, anziché ridurre le attese, si sposta il problema, alimentando ulteriormente il ricorso alla sanità privata e accentuando le disuguaglianze nell’accesso alle cure.

Non è dando la colpa alle Regioni che si eliminano le liste e le code infinite nella sanità. Un nuovo provvedimento che mette tutto in mano al Governo centrale anche senza il previsto via libera delle Regioni., così come si appresta a fare il ministero della Salute, non servirà a niente se non si ha il coraggio di rimettere al centro il Servizio Sanitario Nazionale come diritto universale e non come costo da tagliare.

Un fallimento totale sulla pelle dei cittadini.

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SANITA’: “Liste d’attesa ancora lì altro che abolite. Un fallimento totale sulla pelle dei cittadini”
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