(Roma, 20 marzo 2025) – Siamo convinti che l’Italia debba essere protagonista di un progetto coraggioso, avanzato di costruzione di una vera difesa comune europea che passi anche da scelte come la condivisione del debito, l’implementazione degli appalti comuni, il rafforzamento dell’interoperabilità tra le forze armate.
Il Piano ReArm Europe va invece nella direzione di favorire il riarmo dei singoli Stati europei, spingendoli ad aumentare individualmente le loro potenzialità militari, facendo così crescere le asimmetrie e le differenze nelle capacità di spesa tra i diversi Paesi. Inoltre non crea le condizioni necessarie per sviluppare, a livello di Unione, quelle qualità produttive, industriali e tecnologiche capaci di rafforzare il progetto europeo.
Degli 800 miliardi di euro indicati dalla presidente Von der Leyen, al momento, solo 150 andranno a finanziare azioni comuni: non c’è, quindi, una chiara e forte volontà di investire in un progetto vero di difesa comune ma anzi il rischio di aumentare le asimmetrie tra i singoli Stati. Non ci sono condizionali sull’attivazione della clausola di salvaguardia nazionale, nessuna garanzia che i fondi di coesione non vengano distolti da finalità sociali e dirottati sulle spese nazionali per la difesa.
E’ il momento invece di fare un passo in avanti e scegliere, come già avvenuto durante gli anni drammatici del Covid, di fare un investimento politico, ricorrendo al debito comune.
Tutti temi dirimenti sui quali invece la destra al Governo, che ha la responsabilità di guidare il Paese, è profondamente divisa e spaccata al suo interno.
Lo abbiamo visto l’altro giorno in Parlamento. La Lega ha detto chiaramente alla Presidente del Consiglio che non ha il mandato per approvare il piano ReArm Eu a Bruxelles. La Premier è stata commissariata e non ha agibilità politica. Perché la sua maggioranza ha tre posizioni diverse. Hanno scritto una risoluzione con l’inchiostro simpatico: è sparito ogni riferimento alla difesa comune e al piano della Von der Leyen.
Non sono compatti neanche a parole perchè su quella risoluzione non c’era scritto nulla.
Qui per approfondire il contenuto della risoluzione presentata dal PD. Qui per rivedere la dichiarazione di voto finale della Segretaria Elly Schlein sulle risoluzioni presentate alla Camera in vista del Consiglio europeo.
Qui invece il mio intervento al ‘Tg2 Post‘.