(Roma, 8 gennario 2025) – Ho chiesto nuovamente a nome del Partito Democratico la richiesta avanzata da mesi a che la premier Meloni venga in Aula a riferire sul negoziato in corso con Elon Musk.
Quali sono i termini dell’intesa tra il Governo e Starlink, qual è il costo di questa operazione, quale interesse viene spartito tra l’uomo più ricco del mondo, braccio destro di Trump e il nostro Paese? Non è sufficiente la smentita – che poi smentita non è – di Palazzo Chigi, quando da giorni autorevoli organi di stampa, esponenti di Governo, il vicepremier Salvini rilanciano riferimenti più o meno espliciti a questa contrattazione in corso. Per non parlare dello stesso Elon Musck, che usa la sua piattaforma social X per scambiare complimenti e civetterie con Salvini.
Vogliamo sapere dalla Presidente del Consiglio se è vero che sta impegnando il nostro Paese su una cifra rilevante di 1 miliardo e mezzo di euro per la fornitura, attraverso la rete satellitare Starlink di Elon Musk, di sistemi di crittografia per le comunicazioni governative e militari. Sappiamo che questo Governo è abituato agli sprechi, come avvenuto per gli 800 milioni dei centri di immigrati in Albania, completamente vuoti.
È inaccettabile che una spesa di questo tipo possa solamente essere pensata senza i necessari passaggi di informazione e di condivisione con il Parlamento, di verifica dell’esistenza di un effettivo interesse nazionale, che non può essere discusso nelle segrete stanze dall’altra parte dell’oceano.
È quanto più necessario che la presidente Meloni venga a riferire in Aula perché oggi prendiamo atto che c’è una spaccatura all’interno della maggioranza, con il vicepremier di Forza Italia, Tajani, che frena sul progetto. Una spaccatura che mette a serio rischio la credibilità del nostro Paese. Non vogliamo che il destino dell’Italia venga messo nelle mani di un privato che non è solo un uomo d’affari ma che ha chiari interessi politici nei confronti del nostro Paese.
Lo ribadiamo ancora una volta: l’Italia non si svende.
Qui per rivedere il mio intervento alla Camera.