(Roma, 20 dicembre 2024) – La maggioranza ha scambiato la legge di Bilancio per la legge mancia. A maggior ragione se le risorse a disposizione sono limitate per i vincoli di stabilità, i soldi vanno spesi per le vere priorità. Invece si continuano a sprecare risorse a favore di determinate categorie e per progetti assurdi. L’esempio più eclatante è il regalo di Natale che si è fatto Salvini: in un nuovo emendamento 6 miliardi di euro dei 24 destinati nei prossimi anni alle infrastrutture, vengono sottratti per finanziare il Ponte sullo Stretto. Opera inutile, costosa e pericolosa che oggi viene finanziata con risorse che potevano essere utilizzate per strade, ferrovie e infrastrutture diffuse.

Questa terza legge di Bilancio del Governo Meloni manca di prospettiva è di galleggiamento e senza coraggio; una manovra che non sostiene la crescita, non dà nessuna risposta strutturale ai veri problemi del Paese.

Non tratta come invece si dovrebbe, il tema del lavoro e delle crisi aziendali: poco o nulla per la crescita delle imprese, il fondo destinato alll’automotive, settore fondamentale per la nostra industria, è stato pesantemente tagliato e solo in minima parte recuperato, mentre è stato bocciato il nostro emendamento sull’introduzione del salario minimo.

Non affronta la questione della sanità pubblica che tocca pesantemente la vita delle persone. Come Pd, insieme alle altre opposizioni, abbiamo chiesto di mettere 5,5 miliardi all’anno per il prossimo triennio, sulla sanità pubblica, per assumere nuovo personale sanitario e tagliare le liste d’attesa. Ma la maggioranza ha bocciato il nostro emendamento, presentato peraltro con coperture certe, alla faccia di questa destra che a parole dice di voler finanziare la sanità pubblica mentre in realtà non fa nulla se non favorirne una strisciante privatizzazione, così chi ha i soldi paga e si cura, chi non li ha si arrangia.

Sono invece orgogliosa che il Partito Democratico sulla manovra, con le pochissime risorse a disposizione sul fondo parlamentare, abbia scelto di finanziare delle priorità molto chiare: raddoppiare degli ispettori per garantire più sicurezza sul lavoro; aumentare le risorse per il sostegno psicologico degli studenti nelle scuole; incrementare il finanziamento alla ricerca pubblica.

Noi abbiamo lavorato con le altre opposizioni per spingere il Governo a cambiare almeno alcuni importanti punti imbarazzanti di questa legge di Bilancio, tra i quali l’aumento di ulteriori 7.200 euro degli stipendi di ministri e sottosegretari, oggi in parte ridotto, grazie al lavoro delle opposizioni.

Come ho ribadito ieri sera in Aula alla Camera, la legge di Bilancio del Governo Meloni si basa su due pilastri: una ingiustizia e una bugia.
Una grande ingiustizia perché in barba alla Costituzione il prezzo di questa manovra sgangherata sarà pagato dalle fasce più deboli e fragili della società: lavoratori, pensionati, redditi bassi.
E una grande bugia perché proprio a quelli, ai più fragili, ai meno protetti, avevate promesso tagli alle tasse, aumento delle pensioni, incremento dei salari. Non c’è nulla, nemmeno una delle promesse elettorali annunciate da questa destra.

E’ diventata una legge mancia, un insieme di misure sbagliate, inefficaci e inique, su cui abbiamo votato convintamente no.

 

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LEGGE BILANCIO: “Il Governo l’ha scambiata per una legge mancia”