(Roma, 21 dicembre 2024) – Oggi salutiamo il nostro collega Enrico Letta che lascia quest’Aula per un nuovo prestigioso incarico universitario. Lo faccio a nome del suo gruppo, quello del Partito Democratico e colgo l’occasione per ringraziarlo per le molte cose che ha fatto qui e nel partito: penso al suo impegno per la nascita di un nuovo soggetto del centrosinistra accanto a Walter Veltroni nel 2007, e soprattutto per essersene fatto carico in uno dei momenti più difficili della sua storia.

Enrico Letta appartiene a quella generazione di politici che sentono il dovere di restituire quello che la politica dà: facoltà di agire, opportunità, conoscenze, relazioni. Tutti elementi che Letta ha saputo valorizzare fin da giovane, anzi giovanissimo, quando venne chiamato a ricoprire incarichi importanti nelle istituzioni.
Certamente, Letta ha fatto bene quel lavoro fin da subito grazie alla sua formazione, allo studio, alla sua militanza politica, ma lo ha fatto bene anche grazie a una passione vera per la cosa pubblica e per le cose di tutti che è stata il motore di tanta disponibilità e non pochi sacrifici.

Quando Letta è tornato al partito e poi in parlamento nel 2021 lo ha fatto con la forza, la consapevolezza e la determinazione accresciuta negli anni dello studio e della direzione della scuola di politica Science Po.
Da Parigi ha portato a Roma, prima volta in Italia, l’esperienza delle Agorà, un grande esercizio di democrazia partecipativa mai sperimentato dalla politica italiana attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini a prescindere dalla loro appartenenza a un partito.

Ma il suo contributo non si è fermato a questo: l’esperienza internazionale, la visione aperta e lungimirante sull’Europa, ci ha aiutato a capire dinamiche e prospettive del continente. Il suo rapporto sul mercato unico realizzato con un lavoro e uno scrupolo senza precedenti, ci dà indicazioni importanti su come proseguire nella strada di una integrazione europea più giusta, verso un futuro sostenibile e di prosperità per tutti i cittadini dell’Unione. “Non solo un mercato”, appunto, come lui stesso lo ha voluto intitolare.

Oggi salutiamo Enrico per un nuovo prestigiosissimo incarico a Madrid, capitale di quella Spagna che sta attraversando una fase di grandi trasformazioni che stanno facendo bene al Paese e all’Europa. Dove una sinistra moderna e contemporanea sta provando a gestire un tempo complicato, pieno di tensioni e conflitti ma anche di grandi opportunità.

Il suo sarà ovviamente un ruolo istituzionale, non sarà più impegnato nel confronto politico quotidiano. Ma come tu stesso Enrico hai detto, “ci si dimette da molte cose, ma non ci dimette mai dalla politica”.
Per questo sono convinta che Enrico continueremo ad avere il tuo sostegno alla costruzione di una alternativa forte in Italia e in una nuova sinistra europea.

Qui per rivedere il mio intervento di saluto in Aula a Enrico Letta.

Share Button
DIMISSIONI ENRICO LETTA: “Grazie Enrico per le molte cose che ha fatto qui e nel partito”
Tag: