(Roma, 6 novembre 2024) – La vittoria di Donald Trump, eletto 47esimo Presidente degli Stati Uniti, non è un buona notizia per l’Europa e l’Italia. Non solo perché anche in questi ultimi giorni ha dichiarato di nuovo la sua ostilità verso l’Unione europea, ma anche per quello che ne conseguirà in termini di politiche economiche.
Pensavamo e anzi speravamo che l’esito delle elezioni negli USA davvero finisse in un altro modo, con la vittoria di Kamala Harris. E invece mercoledì mattina ci siamo risvegliati con Trump Presidente ottenendo anche la maggioranza del voto popolare.
Come democratici non condividiamo il modello che Trump rappresenta facendosi interprete di una dimensione personale e autoritaria del potere e del privilegio, per non dire sguaiata e pericolosa per la qualità della democrazia, così come mostrato in tutta la sua campagna elettorale. Chi oggi lo festeggia per ragioni di bandiera smetterà presto quando gli effetti di una nuova politica protezionistica colpiranno le imprese e i lavoratori in Europa e anche qui in Italia.
L’elezione di Trump è un risultato che interroga molto anche l’Europa impegnata nel contrastare una linea politica americana di destra che punta sulla contrapposizione, sui dazi internazionali, sui muri rischiando così di cambiare ancora di più, in negativo, gli equilibri geopolitici già oggi profondamente scossi, a partire dalle due recenti guerre in Medio Oriente e in Ucraina, con il pericolo di destabilizzare altri scenari internazionali in forte tensione.
Tutto questo investe sicuramente l’Europa di una grande responsabilità. Siamo a poche settimane dall’inizio operativo della nuova Commissione europea, sarà importante capire le nuove dinamiche in corso, e anche se e come il Governo Meloni se ne farà carico per il bene dell’Unione Europea e dell’Italia.
Da parte nostra, come Partito democratico, continueremo ostinatamente a costruire un’alternativa a questa destra, a questa idea di società qui in Italia come in Europa.
Qui il mio intervento alla trasmissione Metropolis on line su la Repubblica