(Rimini, 05 novembre 2024) – L’Europa è stata coraggiosa negli obiettivi verso la neutralità carbonica e ha saputo tracciare un cammino che sarà di continuità per i prossimi anni. Siamo però preoccupati perché come Paese abbiamo un problema serio con il tempo delle decisioni e delle azioni in ambito di Green economy.

Il tempo, infatti, è un fattore decisivo per il contrasto ai cambiamenti climatici, per segnare il passaggio alla transizione verde. Se sbagliamo l’approccio con il tempo produciamo effetti collaterali negativi. Spesso invece il nostro Paese ha adottato la “tattica del rinvio”: sui motori, sull’edilizia, sulle rinnovabili. Producendo effetti negativi anche sul sistema produttivo italiano.

Il ruolo del nostro Paese non deve essere quello di posticipare continuamente l’attuazione delle normative green ma di dotarsi di tutti gli strumenti necessari e di una programmazione certa e coerente, in grado di gestire e accompagnare la transizione ecologica.

Oggi a Ecomondo, Rimini, all’apertura degli Stati Generali della Green Economy 2024.

Qui per rivedere il mio intervento

 

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STATI GENERALI DELLA GREEN ECONOMY