(Roma, 9 ottobre 2024) – Il Piano Strutturale di Bilancio – ovvero la nuova forma assunta dal programma di finanza pubblica dopo la riforma della governance economica dell’Unione europea, approvata a fine 2023, che rappresenta un impegno di lungo termine per l’Italia, fissando i livelli di spesa e la riduzione del deficit – è l’ennesima occasione mancata: è una manovra vuota e priva di progettualità, insomma è il compitino fatto per l’Europa in cui si dice poco e quello che si dice non può che preoccuparci.
Mentre il Paese cresce meno di quello che vi siete affannati a raccontare in questi mesi, il Governo propone misure dal cuneo fiscale al taglio dell’Irpef, senza dire come saranno realizzate. Il ministro dell’Economia Giorgetti conferma che aumenterete le tasse sulla casa per fare cassa, mentre sulla sanità non aumenterete di un solo euro le risorse che servono a salvare il Servizio Sanitario Nazionale in crisi.
I ‘sacrifici‘ li dovranno fare sempre i lavoratori e i pensionati costretti a pagare una bella ‘tassa Meloni‘ sui carburanti, rinunciare alle cure mediche, vedere vuoto il carrello del supermercato e a pagare prezzi incontrollati dell’energia. Del Piano casa di cui non c’è traccia, al massimo un nuovo bel condono edilizio, l’ennesimo.
Annunciate tagli pesantissimi a Comuni e Regioni e nuove privatizzazioni a partire dalle ferrovie, quelle che il ministro Salvini non sa far funzionare e che il Governo pensa soltanto di svendere sempre per fare cassa.
Qui oggi muore il populismo con cui il Governo Meloni si è riempito la bocca nelle promesse elettorali. Questo Piano strutturale di bilancio ci dice che siete così impegnati a fare la storia da aver perso il senso della misura e soprattutto la misura dei vostri fallimenti.